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La madre dell'attentatore di Nizza: "Pregava in continuazione"

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Milano, 30 ott. (askanews) - Brahim Aouissaoui ha umili origini. È di Sfax, nel centro della Tunisia, l'attentatore di Nizza che ha ucciso brutalmente a coltellate tre persone nella basilica di Notre-Dame-de-l'Assomption gettando nuovamente nel panico una intera nazione. Appresa la notizia, pian...

Milano, 30 ott. (askanews) – Brahim Aouissaoui ha umili origini. È di Sfax, nel centro della Tunisia, l’attentatore di Nizza che ha ucciso brutalmente a coltellate tre persone nella basilica di Notre-Dame-de-l’Assomption gettando nuovamente nel panico una intera nazione.

Appresa la notizia, piangono i parenti di Brahim, nella loro modesta abitazione a Sfax. “Riparava i motorini dopo aver abbandonato la scuola superiore – racconta la madre – Aveva messo da parte dei soldi e io gli avevo suggerito di usarli per affittare uno spazio dove lavorare. Lui voleva costruire una baracca per vendere la benzina di contrabbando: gli ho detto fai quel che vuoi, che Dio sia con te”, aggiunge la donna.

Brahim, ricorda la madre, negli ultimi tempi pregava molto. “Ha cominciato due anni mezzo fa. Andava da casa a lavoro. Non vedeva mai nessuno. Al lavoro prendeva del caffè e lo beveva a casa”, ricorda.

Secondo la procura antiterrorismo francese Aouissaoui sarebbe arrivato in Francia nei primi di ottobre, dopo un passaggio in Italia dove era sbarcato a Lampedusa. Il fratello Yacine, però, racconta un’altra versione: “Ha fatto la traversata circa un mese fa. Ed è arrivato in Francia mercoledì 28 ottobre verso le 20”, sostiene il fratello. Nella sua versione sarebbe quindi giunto la sera prima dell’attacco. Sempre secondo Yacine, suo fratello sarebbe un migrante economico, partito dalla Tunisia per trovare un lavoro.

“Mi ha detto che sarebbe andato in Francia, perché per il lavoro sarebbe stato più facile che in Italia, dove ci sono troppe persone. E ci ha chiamato mercoledì sera, appena arrivato in Francia”, ha insistito Yacine che, come tutto il resto della famiglia, non si dà pace per quanto è accaduto.