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Zaia: siamo in fase massima turbolenza, ma niente micro-lockdown

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Roma, 6 nov. (askanews) - Il governatore Luca Zaia ha deciso di tenere la mascherina durante la conferenza stampa sulla situazione del coronavirus in diretta su Facebook, in segno di solidarietà con i bambini che da oggi dovranno indossarla tutto il tempo a scuola. Il governatore del Veneto ha q...

Roma, 6 nov. (askanews) – Il governatore Luca Zaia ha deciso di tenere la mascherina durante la conferenza stampa sulla situazione del coronavirus in diretta su Facebook, in segno di solidarietà con i bambini che da oggi dovranno indossarla tutto il tempo a scuola.

Il governatore del Veneto ha quindi snocciolato i dati dei contagi: +3.297 positivi nelle ultime 24 ore, a fronte di 20.005 tamponi molecolari effettuati; sul territorio sono presenti attualmente – ha sottolineato Zaia – 43.937, 17.972 persone positive, +27 ricoveri (totali sono 1.301), +4 terapie intensive (174 totali); +27 deceduti (per un totale di 2.543 da inizio pandemia).

“Noi fondamentalmente con mezzo piede siamo dentro la fase 4, il che vuol dire che siamo nella fase di massima turbolenza, di massima tensione per quanto riguarda gli ospedali”, ha spiegato.

“I modelli ci confortano sul fatto che per metà di novembre dovremmo raggiungere le 250 terapie intensive se accadrà, è verosimile che si possa arrivare a 250-300”, ha aggiunto.

“È un Covid che si caratterizza di meno in questo momento con le terapie intesive e si caratterizza di più con i ricoveri. Questo è incontrovertibile. È un Covid che infetta molto i giovani, come classi di età, noi abbiamo la massa di positivi tra i giovani e la massa di ricoveri ce l’abbiamo tra gli anziani, i 70-75enni”, ha sottolineato.

“Il Veneto farà le scelte di sanità pubblica che servono, le abbiamo fatte in tempi non sospetti, senza Dpcm, per il Comelico (in provincia di Belluno, ndr) un mese e mezzo fa, continueremo a farle se servirà, ma al momento non abbiamo nessun progetto di fare micro-lockdown o micro-coprifuoco”, ha concluso Zaia, invitando i veneti a evitare le cene a casa di amici.