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Futuro del vino è digitale: strategie post-Covid di Pasqua vini

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Milano, 23 nov. (askanews) - Progettare il futuro dell'industria del vino in questo particolare frangente storico, in cui la pandemia impone una nuova normalità, è la sfida che attende i produttori italiani. In un momento in cui i consumi fuori casa, i viaggi e gli eventi dal vivo non sono conse...

Milano, 23 nov. (askanews) – Progettare il futuro dell’industria del vino in questo particolare frangente storico, in cui la pandemia impone una nuova normalità, è la sfida che attende i produttori italiani. In un momento in cui i consumi fuori casa, i viaggi e gli eventi dal vivo non sono consentiti, occorre trovare risposte innovative per costruire uno sviluppo all’insegna della crescita. Di questo abbiamo parlato con Riccardo Pasqua, amministratore delegato di Pasqua Vini, tra i protagonisti del convegno inaugurale di wine2wine, il forum internazionale prodotto da Vinitaly – in collaborazione con VeronaFiere, che indica il nostro punto di forza da cui ripartire:

“Sicuramente dalla consapevolezza della forza del Made in Italy nell’agroalimentare e nella wine industry per continuare il percorso di posizionare il made in Italy meglio in tutto il mondo orientati alla generazione di valore più che di volume”.

Il digitale, in questo cambiamento repentino impresso dalla pandemia, può rivelarsi una chiave vincente sul mercato domestico ma soprattutto all’estero: durante i mesi difficili del 2020 i consumatori che hanno acquistato vino online sono cresciuti del 30% secondo uno studio McKinsey e di questi una percentuale tra il 50 e 75% continuerà a comprare online:

“Questa crisi ha accelerato di 7-8 anni il processo di digitalizzazione BtoB e BtoC sia di comunicazione che di ecommerce – ha psiegato Pasqua – sicuramente è una grandissima opportunità che va attaccata con struttura e competenza senza essere timidi con gli investimenti”.

In questo 2020 funestato dalla pandemia Pasqua, dal canto suo, ha impresso una ulteriore accelerazione alla sua strategia di digitalizzazione:

“Sicuramente il 2020 è ancora un anno molto difficile, è chiaro però che in quest’anno non abbiamo avuto investimenti in fiere, viaggi, eventi, abbiamo riallocato queste risorse per investire sul digitale, per investire sui nostri talenti sul nostro team marketing”, ha sottolineato l’ad.

Pasqua Vini con la sua strategia digitale, che in termini di fatturato in Italia è ancora poco incisiva, è stata pioniera nello sviluppo di contenuti e storytelling innovativi ma anche nell’uso dei social come amplificatore della propria comunicazione. E la presenza su Istagram dal 2014 ne è la conferma:

“L’abbiamo scelto perchè parla all’odience che è il nostro target millennials e una fetta importante della generazione X. Oggi abbiamo oltre a instagram investito su altre due piattaforme google e wetransfer e tutti e tre insieme in questi ultimi 9 mesi hanno genrato 41 milioni di impressions oari a circa 200mila click”.

L’innovazione attraverso il digitale è anche un asset per Pasqua vini per centrare i propri obiettivi di crescita. Con oltre l’88% del fatturato generato all’estero (sui 60,2 milioni totali del 2019), l’azienda vitivinicola scaligera ora, oltre a presidiare i mercati italiano e americano, punta a ripartire dalla Cina dove nel 2017 ha acquisito il proprio importatore cinese, fondando Pasqua Asia cresciuta del 26,5% nel 2019.

“Andremo a tutto gas sulla Cina – assicura Riccardo Pasqua – aumentando investimenti e progettualità, Cina che è già molto avanti nella digitalizzazione: se nel mondo occidentale un Paese che compra tanto online è al 2% in Cina sono sopra il 15% lì veramente possiamo applicare le best practice e vendiammiare i risultati prima che nel mondo occidentale”.

In occasione di wine2wine, la cantina veronese ha organizzato due appuntamenti sulle sue case histories vincenti, sviluppate con due player del mondo digital come Google e wetransfer.