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Confindustria: Covid shock violento, in lockdown produzione -40%

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Roma, 28 nov. (askanews) - L'impatto della pandemia sui livelli di attività della manifattura italiana è stato "immediato e violento". Nei due mesi di lockdown, marzo e aprile, la produzione è diminuita mediamente di oltre il 40%, anche se con un profilo fortemente disomogeneo a livello settori...

Roma, 28 nov. (askanews) – L’impatto della pandemia sui livelli di attività della manifattura italiana è stato “immediato e violento”. Nei due mesi di lockdown, marzo e aprile, la produzione è diminuita mediamente di oltre il 40%, anche se con un profilo fortemente disomogeneo a livello settoriale: dal -92,8% della produzione di prodotti in pelle al -5,5% del farmaceutico. E’ quanto emerge dal rapporto Scenari Industriali del Centro Studi di Confindustria.

Il recupero dei livelli produttivi da maggio “è stato pressoché istantaneo, così che nel giro di quattro mesi il livello di produzione è tornato intorno ai valori di gennaio con un incremento del 76% rispetto al minimo toccato in aprile. Ma le prospettive per i mesi autunnali sono tornate negative, in linea con l’aumento dei contagi a livello globale e con l’introduzione di nuove misure restrittive”, ha spiegato il Csc.

Dal punto di vista dell’occupazione “la drammatica caduta dell’output manifatturiero è stata quasi interamente assorbita dalla riduzione del monte-ore lavorate (-23%), a fronte della sostanziale tenuta del numero degli occupati complessivi (-0,6%)”. Hanno fatto da “cuscinetto un’ampia gamma di forme di riduzione dell’orario, lo smaltimento delle ferie e l’utilizzo di congedi, il ricorso rapido e massiccio a strumenti di integrazione al reddito da lavoro (in primis la Cig in deroga)”. Ma, naturalmente, “ha contato fin qui anche il blocco dei licenziamenti, anche nel confronto internazionale.