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Pubblicità dei preservativi più libera: informazione e diritti

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Milano, 01 dic. (askanews) - La pubblicità dei preservativi non dovrà più essere sottoposta ad autorizzazione preventiva da parte del ministero della Salute, lo ha stabilito un Decreto firmato dal viceministro Sileri, a seguito di un'interrogazione parlamentare presentata dai deputati Gilda Spo...

Milano, 01 dic. (askanews) – La pubblicità dei preservativi non dovrà più essere sottoposta ad autorizzazione preventiva da parte del ministero della Salute, lo ha stabilito un Decreto firmato dal viceministro Sileri, a seguito di un’interrogazione parlamentare presentata dai deputati Gilda Sportiello e Riccardo Magi.

“Si stima a oggi – ha detto ad askanews l’onorevole Sportiello, esponente del MoVimento 5Stelle – che un adolescente su venti abbia contratto un’infezione sessualmente trasmessa e quindi chiaramente invertire la rotta e iniziare a parlarne in maniera importante, su vasta scala e senza troppi tabù è sicuramente un passo avanti”.

“L’eliminazione di questo regime di autorizzazioni abbastanza rigido e stringente per la pubblicità sui preservativi – le ha fatto eco l’onorevole Magi, di +Europa – è un passo molto importante, perché consentirà di avere maggiore diffusione per un messaggio fondamentale per la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili, che sappiamo essere in forte aumento negli ultimi anni soprattutto tra i giovani e i giovanissimi”.

Il tema cruciale è quindi quello di accelerare sulla prevenzione, per garantire più informazione e, di conseguenza, più consapevolezza ai ragazzi. E in questo senso si impegna anche Durex, l’azienda produttrice di preservativi, come ci ha confermato Laura Savarese, Regulatory Affairs Director Southern Europe di Reckitt Benckiser: “Abbiamo un brand che è molto riconosciuto dai giovani e vogliamo poterli incontrare nei luoghi giusti, sui social dove trascorrono il loro tempo: Tik Tok, Twitch, Snapchat. Tutti luoghi che prima non era possibile frequentare con la pubblicità di un dispositivo medico perché la legge non lo permetteva”.

La sensazione poi è che questo decreto rappresenti anche un ulteriore, piccolo se volete, ma significativo, passo avanti sulla strada, sempre molto importante, dei diritti civili. “A noi – ha detto Riccardo Magi – piace che la sfera della libertà sessuale, soprattutto tra i più giovani sia associata a un concetto di libertà e un concetto di responsabilità”.

“Dobbiamo iniziare a entrare nell’ottica che il diritto alla salute sessuale è un diritto costitutivo della parità di genere – ha aggiunto Gilda Sportiello – non può esserci parità di genere se prima non è garantito il diritto alla salute riproduttiva e sessuale”.

E la promulgazione del Decreto è anche l’occasione per Durex di lanciare un appello alle istituzioni. “L’Italia – ha concluso Laura Savarese – ha fatto un passo avanti nel futuro, grazie al decreto firmato dal viceministro Sileri. Noi siamo pronti ad associare a questo passo avanti anche una proposta: Durex è pronta a mettere a disposizione delle istituzioni il potere comunicativo del nostro brand così riconosciuto. Ci piacerebbe che il ministero della Salute, quello dell’Istruzione, la scuola, i clinici potessero accettare l’idea di una partnership con noi, con l’unico scopo di proteggere la vita intima e le scelte consapevoli dei ragazzi in ambito sessuale ed affettivo”.

La nuova normativa, inoltre, riavvicina l’Italia agli altri Paesi europei, dove disposizioni di questo tipo erano già in vigore da tempo. Un altro piccolo tabù che si prova a superare.