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Luiss, gli equilibri mondiali dopo elezioni Usa e pandemia

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Roma, 2 dic. (askanews) - I nuovi equilibri internazionali dopo l'elezione di Joe Biden alla Casa Bianca ma inevitabilmente anche i grandi cambiamenti accelerati dalla pandemia. Sono i temi al centro dell'ultimo webinar organizzato da Luiss Business School in collaborazione con l associazione "Dav...

Roma, 2 dic. (askanews) – I nuovi equilibri internazionali dopo l’elezione di Joe Biden alla Casa Bianca ma inevitabilmente anche i grandi cambiamenti accelerati dalla pandemia. Sono i temi al centro dell’ultimo webinar organizzato da Luiss Business School in collaborazione con l associazione “Davide De Luca – Una vita per l Intelligence”, nell ambito del ciclo di incontri “Appunti per l interesse nazionale”.

Ospiti dell’evento il presidente di Cellnex Telecom, Franco Bernabè, il direttore de la Repubblica, Maurizio Molinari, e l’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo. Mentre i lavori sono stati introdotti dai due padroni di casa: Paolo Boccardelli, Direttore della Luiss Business School e Gianni Letta, Presidente Onorario dell’Associazione Davide De Luca.

Si parte da un quadro in forte evoluzione, disegnato da Boccardelli: “Alcuni fenomeni come la tecnologia esponenziale, la digitalizzazione stanno cambiando ed accelerando ora ma altri che erano già in corso penso alle relazioni istituzionali al cambiamento della globalizzazione , all’idebolimento della governance globale in generale quello che alcuni hanno definito la crisi del multilateralismo, Questi fenomeni erano in qualche nodo già stati evidenziati in precedenza e posti all’attenzione di molti e che oggi vegono detti ancora con maggiore forza e maggiore evidenza e maggiore intensità”.

Un ambito in cui la conoscenza diventa fondamentale, come ha sottolineato il direttore di Repubblica Molinari: “In questa cornice il ruolo dei mezzi d’informazione è strategico ma per essere portato a termine con cucecsso comporta un imperativo: studiare, studiare, studiare. Ogni volta che uno si trova in una fase di trasformazione e di accelerazione della storia, di rivoluzione drammatica, il primo imperativo, io credo da cronista, sia comprendere e non agire. Arriverà il momento di agire, arriverà il momento di prendere decisioni anche importanti, ma il primo passo è quello di comprendere meglio fenomeni che ancora non conosciamo interamente”.

Un ruolo, quello della stampa, che secondo Bernabè è sempre più centrale anche per le attività di intelligence: “Si capiscono molte più cose da un’analisi accurata dell’informazione aperta che non avendo bisogno di apparati molto sofisticati di intelligence. Se uno guarda il mondo con la capacità di mettere assieme i fatti che la maturazione dell’esperienza ti consente ha una visione dei problemi sufficientemente ampia senza avere il nisogno di supporto di grandi apparati d’informazione. Credo che l’intellogence sofisticata vada molto più sulle fonti aperte che sulle fonti riservate “.

Ma l’accelerazione dei cambiamenti sta già investendo il tessuto produttivo italiano e, secondo l’amministratore delegato della Cdp, richiederà interventi precisi: “L’innovazione e quello che è accaduto con la pandemia porterà a delle disaggregazioni importanti dei cicli produttivi, noi nei prossimi mesi e nei prossimi anni vedremo mettere in crisi il nostro modello, anche quello delle Pmi. Sarà fondametale avere da un lato avere connettività ma sarà altrettanto importante avere capitali in grado di accompagnare il percorso di questo cambiamento e dall’altro investire in formazione per cui anche in capitale umano”.