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Addio Giscard, sarà seppellito accanto a sua figlia ad Authon

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Milano, 4 dic. (askanews) - Sarà seppellito accanto a sua figlia qui ad Authon, un piccolo villaggio nel Loir-et-Cher dove Valéry Giscard d'Estaing è morto mercoledì in serata. Un escavatore prepara il terreno della famiglia dell'ex presidente francese, il modernizzatore, che aveva 94 anni qua...

Milano, 4 dic. (askanews) – Sarà seppellito accanto a sua figlia qui ad Authon, un piccolo villaggio nel Loir-et-Cher dove Valéry Giscard d’Estaing è morto mercoledì in serata. Un escavatore prepara il terreno della famiglia dell’ex presidente francese, il modernizzatore, che aveva 94 anni quando il Covid-19 gli ha levato l’ultimo respiro. I funerali si svolgeranno sabato.

“Appartengo a una generazione che è nata sotto la sua presidenza e che, senza dubbio, non ha sempre capito quanto Valéry Giscard d’Estaing, per loro, avesse cambiato la Francia” afferma il presidente francese Emmanuel Macron in un messaggio televisivo, dove ha annunciato un giorno di lutto nazionale per il 9 dicembre e per il 2 febbraio, giorno del suo compleanno un grande evento a Strasburgo, presso il Parlamento Europeo.

“Eppure, la difesa delle donne e la loro promozione ad alte cariche di responsabilità, il divorzio consensuale, la maggiore età a 18 anni, interruzione volontaria di gravidanza, integrazione dei nostri cittadini disabili. Se la nostra società si è modernizzata e si è aperta, se la nostra vita è più libera, lo è anche grazie al suo coraggio e audacia”.

Un uomo che ha fatto del progresso sociale il suo mantra e contemporaneamente una figura d’altri tempi. Alto e snello con modi eleganti e aristocratici, studiò nelle scuole d’élite francesi. A soli 18 anni, entrò a far parte della Resistenza francese e nel 1944 prese parte alla liberazione di Parigi dagli occupanti nazisti della Seconda Guerra Mondiale. Servì poi per otto mesi in Germania e in Austria alla vigilia della capitolazione del Terzo Reich.

Quanto ai progressi sulla condizione femminile, non tutti concordano con Macron. Martine Storti, scrittrice e attivista femminista dai tempi del Movimento di liberazione delle donne:

“Per essere approvata la legge, anche in relazione ad alcuni degli schieramenti politici, dovette essere pubblicizzata come un problema di salute e non come una questione di diritti delle donne. Eravamo femministe e non eravamo d’accordo con questo modo di affrontare le cose”, dice la femminista a proposito delle legge sull’aborto.

Sicuramente luci e ombre. Anzi il contrario. Dagli scandali generati dai diamanti di Bokassa I all’invito per netturbini di passaggio a fare colazione nel palazzo presidenziale per Natale. Comunque un presidente che ha segnato un’epoca.