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Spazio, Gaia ci svela la Via Lattea in 3D come mai vista prima

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Milano, 4 dic. (askanews) - Un miliardo e 811 milioni, 709mila, 771 stelle. Sono quelle della Via Lattea, che ad oggi abbiamo visto e catalagato grazie alla missione GAIA dell'Esa, l'Agenzia Spaziale europea che ha realizzato una nuova mappa in 3D della nostra galassia con una risoluzione e una pr...

Milano, 4 dic. (askanews) – Un miliardo e 811 milioni, 709mila, 771 stelle. Sono quelle della Via Lattea, che ad oggi abbiamo visto e catalagato grazie alla missione GAIA dell’Esa, l’Agenzia Spaziale europea che ha realizzato una nuova mappa in 3D della nostra galassia con una risoluzione e una precisione mai viste prima, più accurata del 30% sulle distanze e del 50% sui moti stellari.

Il terzo pacchetto di dati raccolti dalla sonda europea in 34 mesi, la Early data release 3, è pubblico dal 3 dicembre 2020 e a disposizione degli scienziati di tutto il mondo. Comprende informazioni su posizione, distanze, luminosità, colore e, addirittura, movimenti oscillatori e traiettorie delle stelle, da quelle più vicine a noi fino ai confini della galassia.

Una mappa stellare tridimensionale senza precedenti, che porta anche la firma italiana, come hanno spiegato il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia e Barbara Negri, responsabile Volo Umano e Strumentazione Scientifica dell’Asi.

“Il contributo italiano – ha detto Saccoccia – è stato molto importante, sia nello sviluppo del satellite con le nostre industrie, sia con la partecipazione al Data Processing and Analysis Consortium che è il consorzio di tutti gli istituti di ricerca europei che hanno la responsabilità dell’analisi e della valutazione di questa enorme mole di dati di questa straordinaria missione”.

“In Italia c’è uno dei 6 centri di data processing previsti in Europa per Gaia ed è a Torino presso Altec – ha aggiunto Barbara Negri – lì arrivano i dati, vengono archiviati e poi elaborati per l’attività scientifica finale che verrà fatto presso i team scientifici”.

Fondamentale, soprattutto per la raccolta e l’analisi dei dati, il contributo dato alla missione dalla squadra di ricercatori e analisti messi a disposizione dallo Space Science Data Center dell’Asi e dall’Istituto nazionale di astrofisica, con il coordinamento di Mario Lattanzi dell’Inaf, responsabile della partecipazione nazionale alla missione Gaia e di Marco Castronuovo dell’Asi.

Tra i primi risultati, l’identikit di oltre 330mila stelle nei “dintorni” del Sole, entro una distanza di 100 parsec (quasi 330 anni-luce). Individuati anche anche 1.6 milioni di quasar, cuori di galassie lontane con buchi neri supermassicci al loro interno. Soprattutto, infine, è stata minuziosamente osservata la rotazione delle stelle nella Grande nube di Magellano e il flusso di stelle da questa fagocitata dalla Piccola nube di Magellano.

Importanti le ricadute di queste osservazioni, per esempio l’esperienza proprio nella gestione dei Big Data. Inoltre una mappa così dettagliata servirà alle prossime missioni a orientarsi meglio nello Spazio e chissà, un giorno anche a raggiungere altri mondi.