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Dal Policlinico militare del Celio nuove "armi" contro il Covid

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Roma, 18 dic. (askanews) - L'esercito scende in campo dal punto di vista logistico? e non solo, per il trasporto e la somministrazione dei vaccini anti-covid. "Siamo pronti a dare tutto il supporto richiesto", ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Sarà Pratica di Mare l'hub per lo s...

Roma, 18 dic. (askanews) – L’esercito scende in campo dal punto di vista logistico? e non solo, per il trasporto e la somministrazione dei vaccini anti-covid. “Siamo pronti a dare tutto il supporto richiesto”, ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Sarà Pratica di Mare l’hub per lo stoccaggio del vaccino, mentre il Dipartimento scientifico del Policlinico Militare Celio è pronto, e parallelamente sta sperimentando nuove “armi” tecnologiche contro il virus.

Come spiega il capo dipartimento, colonnello Florigio Lista. “Il vaccino è la soluzione, non solo dal punto di vista individuale ma collettivo. I vaccini sono importanti perché hanno risolto nella storia le malattie infettive. È l’unica vera arma che farà la differenza per questo tipo di infezioni respiratorie. Il virus ha dimostrato che è difficilmente mitigabile. Solo una strategia vaccinale accurata potrà eradicare il problema”.

Nella lotta al Covid, il dipartimento scientifico del Celio, polo di eccellenza nella ricerca, annuncia grandi novità: “Stiamo sperimentando dei dispositivi che possono uccidere il virus, con luce Led bianca, completamente inoffensiva all’uomo, che a differenza di altri dispositivi di sanificazione permettono la presenza umana, e che permetterebbero di sanificare continuamente compatibilmente con l’attività umana. Uno studio confermato da alcuni laboratori in Europa e presto potremo pubblicare questa importante scoperta”.

Presto anche test salivari di massa: “Recentemente abbiamo anche sperimentato un dispositivo che permette di analizzare velocemente il virus nella saliva che ha una sensibilità maggiore dei test rapidi, anche se leggermente inferiore al molecolare rapido. Questo ci permetterà di migliorare la diagnosi del virus e allargarla a grandi masse di popolazione, come scuole o grandi agglomerati urbani”.