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Jungler, la start up per l'e-commerce che punta sugli influencer

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Roma, 18 dic. (askanews) - Quante persone, potenzialmente, riesce a orientare l'influencer? Se lo è chiesto Simone Scaglia, ceo di Jungler, quando ha fondato la sua start up. Jungler è una piattaforma digitale che permette alle aziende di entrare in contatto direttamente con una community di mic...

Roma, 18 dic. (askanews) – Quante persone, potenzialmente, riesce a orientare l’influencer? Se lo è chiesto Simone Scaglia, ceo di Jungler, quando ha fondato la sua start up. Jungler è una piattaforma digitale che permette alle aziende di entrare in contatto direttamente con una community di micro-influencer e costruire o sviluppare la visibilità per il proprio e-commerce, dall’abbigliamento alla moda, dal food al bavarage.

“L’idea ci è venuta perché abbiamo capito che l’influencer marketing è un settore in continua evoluzione. Nel mio ex lavoro avevo capito che c’era un problema di scalabilità nel servizio di influencer marketing. Quindi molte aziende erano delle agenzie digitali. Noi abbiamo voluto realizzare un software che permettesse di rendere scalabile il servizio di influencer marketing. Quindi mettere in comunicazione direttamente la domanda con l’offerta”.

I micro-influencer su cui decide di puntare Jungler vengono ‘verificati’ perchè così le aziende sanno di poter avere dei risultati quando lanceranno la loro campagna.

“Se viene un influencer da noi analizziamo prima di tutto il profilo, cerchiamo di capire se è un vero influencer, cioè se ha delle metriche reali, in modo tale che la comunicazione sia diretta a un pubblico realmente interessato. Per questo utilizziamo micro-influencer settorializzati, loro sono un’autorità nel loro settore, sanno bene di cosa parlano e hanno un pubblico interessato”.

“Sono persone che hanno dai 10mila ai 150mila follower e hanno un engagement molto elevato, cioè la percentuale di pubblico realmente interessata che segue i contenuti che l’influencer pubblica”.

Nel cammino di una start up che procede aggiustando il tiro, Jungler lavora anche a rendere più appetibile la sua community.

“Facciamo scegliere all’influencer che campagna promozionale. Hanno un’applicazione dove possono visualizzare tutte le campagne di tutti i nostri clienti e sono loro a candidarsi perché pensano che quel prodotto o servizio sia in linea con i suoi obiettivi, o comunque pensiero”.

Jungler è nata a settembre dello scorso anno e dopo aver validato il proprio progetto ha cercato un programma di accelerazione per svilupparlo rivolgendosi a LVenture group. Ad oggi conta su circa 500 influencer tra Italia, Spagna e Portogallo e, quanto alle aziende attive in piattaforma, circa trenta Pmi hanno già realizzato una campagna e ce ne sono in pentola altre cinquanta che stanno selezionando gli influencer su cui puntare.