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Sassoli: dall'Ue risposta comune a crisi, ora avanti senza tabù

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Roma, 18 dic. (askanews) - Di fronte alla crisi scatenata dalla pandemia l'Europa deve dare una "risposta comune", durante i primi 10 mesi di emergenza su questo fronte sono stati fatti "passi avanti", ma bisogna proseguire il lavoro perché il 2021 sarà "altrettanto terribile". Il presidente del...

Roma, 18 dic. (askanews) – Di fronte alla crisi scatenata dalla pandemia l’Europa deve dare una “risposta comune”, durante i primi 10 mesi di emergenza su questo fronte sono stati fatti “passi avanti”, ma bisogna proseguire il lavoro perché il 2021 sarà “altrettanto terribile”. Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli è molto chiaro, intervenendo al webinar “Nuovo bilancio e Next Generation EU: un piano europeo per far ripartire l’Italia” – evento organizzato dall’ufficio del Parlamento Europeo in Italia: la strada imboccata è giusta, dice, ma “non possiamo allentare la tensione”.

“Non potevamo non avere risposte comuni, non potevamo non lavorare per l’Europa non solo per i singoli paesi, ma per tutta l Europa. Non potevamo non rimettere in discussione alcuni paradigmi”

Tra le risposte arrivate Sassoli cita il fondo Sure: “Una grandissima novità: strumento inventato di sana pianta, come sostenere le nostre cig, nostri istituti. Lo abbiamo fatto con quello che all inizio di marzo era un tabù, con i bond, andando sui mercati finanziari”

Dunque, sono state fatte cose importanti ma bisogna procedere nella stessa direzione, senza paura dei “tabù”, ha insistito: “Attenzione, non parliamo dell autonomia e dell indipendenza della Bce… ma di meccanismi he dovranno essere inventati perché mutualizzare le spese che alcuni paesi stanno sostenendo con grande fatica. non può essere considerato un tabù, mi spiace vedere tanti sacerdoti ortodossia finanziaria alzare il ditino, se avessimo dato retta a loro a marzo non avremmo iniziato una nuova storia dell’Europa”.

Il presidente dell Europarlamento ha concluso: “Forse Dopo 10 mesi possiamo essere soddisfatti, la strada imboccata è quella giusta, nello stesso tempo non allentare la tensione e concentrazione” e ” fare in modo che quello spirito di fiducia che si è alimentato nei confronti dell Europa non si affievolisca”