> > Crisi di governo, le voci dei romani: si sono venduti Gesù Cristo

Crisi di governo, le voci dei romani: si sono venduti Gesù Cristo

featured 1226790

Roma, 30 gen. (askanews) - Il presidente della Camera Roberto Fico ha tempo fino a martedì 2 febbraio per verificare se ci sono i numeri per trovare una maggioranza in Parlamento che sostenga un eventuale Conte-Ter. Cosa pensano i residenti romani di questa crisi scatenata dal leader di Italia Vi...

Roma, 30 gen. (askanews) – Il presidente della Camera Roberto Fico ha tempo fino a martedì 2 febbraio per verificare se ci sono i numeri per trovare una maggioranza in Parlamento che sostenga un eventuale Conte-Ter. Cosa pensano i residenti romani di questa crisi scatenata dal leader di Italia Viva Matteo Renzi?

“Vi spiace se cade questo governo? Tanto è uguale chi arriva, arriva. Chi amministra ‘amminestra’ (ovvero chi ha il potere fa ciò che vuole, ndr)'”, scherzano con askanews i baristi del Giolitti, noto ritrovo davanti ai Palazzi del potere, abituati ad assistere alle crisi della politica italiana.

“Per 7 denari si sono venduti Gesù Cristo. La crisi non so per quale motivo è stata aperta, però non è che ci rimettono loro, siamo sempre noi popolo che ci rimettiamo”, sottolineano ancora.

“Renzi a tratti è odioso però è stato un animale politico pazzesco, rimane purtroppo il migliore politico che c’è in Italia a livello tattico-strategico”, commenta Sandro ai microfoni di Afp.

“C’è stata una perdita di tempo su determinate decisioni e quindi a mio parere Renzi ha forzato la mano, a mio parere l’ha forzata troppo. Non era il periodo giusto per fare una cosa del genere e quindi vediamo”, dice Francesco.

“Credo che sia assolutamente sbagliato, in un momento completamente sbagliato e anche abbastanza pretestuosa, per cui c’è da augurarsi, senza essere necessariamente dei fan dell’attuale governo che la crisi si risolva e che l’Italia possa avere ancora un minimo di stabilità per affrontare ancora l’epidemia”, aggiunge Claudio intervistato da Afp.

“Io sono in Cassa integrazione da ottobre, ci sono stata anche da marzo. Noi siamo a pezzi. Noi siamo del gioco legale e abbiamo una cassa integrazione misera, che è il 40% del nostro stipendio. Io voglio solo tornare a lavorare… Poi quello che succede al governo: che vinca il migliore!”, dice Cristina.

“Un po’ siamo stufi, qualsiasi cosa venga a questo punto va bene, non ci interessa più destra o sinistra, basta che venga qualcosa, che le devo dì…”, si sfoga Massimo, parlando con Afp.