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Social Tech per rinascere: a Mind il Social Innovation Campus

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Milano, 31 gen. (askanews) - "Social Tech: la reazione per rinascere": su questa linea guida giovani e giovanissimi studenti, realtà del terzo settore, imprese, centri ricerca e enti locali sono chiamati a confrontarsi per dare prospettiva concreta al futuro delle comunità di riferimento. E' il...

Milano, 31 gen. (askanews) – “Social Tech: la reazione per rinascere”: su questa linea guida giovani e giovanissimi studenti, realtà del terzo settore, imprese, centri ricerca e enti locali sono chiamati a confrontarsi per dare prospettiva concreta al futuro delle comunità di riferimento.

E’ il Social Innovation Campus 2021 promosso dalla Social Innovation Academy di Fondazione Triulza a MIND, il quartiere di Milano che sta dando vita al distretto dell’innovazione.

Il programma culturale vede oltre 30 workshop, 50 laboratori e webinar, un hackathon, due certificazioni internazionali Open Badge e il coinvolgimento di oltre tremila studenti. “Fondazione Triulza continua ad investire nei giovani, a maggior ragione in questa crisi – dice Massimo Minelli, presidente di Fondazione Triulza – Lo fa perché convinta che è solo con una loro partecipazione attiva si può costruire un futuro sostenibile e inclusivo. E non lo fa da sola, ma con tutta la sua rete di fondatori e con i partner che credono nel progetto del Social Innovation Campus. Partner che pur provenendo da mondi molto diversi, sono accumunati da una finalità condivisa: Unicredit, Gruppo Unipol, Fondazione Bracco, e fondi mutualistici di Confcooperative e LegaCoop. Siamo convinti che lavorando insieme, creando sinergie e dando la parola ai giovani, usciremo da questo periodo e rinasceremo”.

L’agenda 2030 dell’Onu segna lo sfondo di riferimento delle tematiche e delle proposte che il Campus avanza. Istanze che hanno in comune anche un altro importante fattore strategico: la necessità di investire in “conoscenza”, come sottolinea Pierluigi Stefanini, presidente di Gruppo Unipol che interviene, tra gli altri, alla sessione di apertura del Campus. “L’istruzione e la conoscenza servo a questo: per fare meglio insieme per avere più strumenti per crescere nel Paese e per avere un futuro – dice Stefanini – L’Agenda 2030 ci aiuta a fare questo. Ci impegna, ci stimola e ci obbliga a fare questo: cioè avere di fronte a noi una prospettiva di effettivo cambiamento e di trasformazione per fare in modo che il futuro dei giovani sia un futuro accessibile e identificabile sul quale tutti lavorare insieme”.

Una nuova crescita economica – quella caratterizzata da una inevitabile forte valenza tecnologica, ma che si basa su scelte sostenibili e inclusive – emerge come uno dei temi principali sviluppati nei lavori del Campus.

In questo contesto nel corso dei workshop, diversi partner del programma culturale presentano i progetti a sostegno di nuove opportunità di impresa e lavoro. Come ad esempio Coopstartup. “Coopstartup ha una sua peculiarità – dice Mauro Lusetti, presidente di Legacoop – Quella di mettere i giovani nelle condizioni di misurarsi con il grande tema dell’autoimprenditorialità. E rispetto alle start up classiche di imprese private ha come obiettivo di formare cooperative che hanno nella loro natura l’assenza di lucro. Quindi non di fare una startup da vendere poi al miglior offerente, ma di durare nel tempo e di mettere un numero sempre maggiore di giovani nelle condizioni di un proprio futuro lavorativo”.

Un altro esempio viene da Remo Taricani, Co-CEO Commercial Banking Italy UniCredit: “Partiamo le start up innovative. Fin dal 2014 Unicredit ha realizzato una piattaforma, che si chiama Start Lab, nel quale le start up più innovative vengono messe in contatto con controparti, sia finanziarie sia industriali – dice Taricani – E’ un percorso in continua evoluzione he ha visto per esempio, non da ultimo, l’introduzione del modulo StartUp Plus nel quale founder di queste start up vengono messi in contatto con un opinion leader e personaggi importanti del mondo dell’innovazione. Poi c’è l’altra direttrice, che è quella delle imprese sociali, nella quale stiamo investendo innanzitutto continuando con lo sviluppo della nostra strategia sostenibile che genera valore per tutti gli stakeholder; ma poi anche andando a rivedere la piattaforma della Social Impact Bank ampliando i prodotti e servizi che mettiamo a disposizione per le microimprese, gli innovatori sociali, i giovani e le caratteri e svantaggiate”.

Sostegno concreto a giovani impegnati su idee innovative che possano incidere sul futuro anche immediato in una prospettiva di sostenibilità economica e sociale: è questo dunque lo spirito che vede coinvolti i tanti partner dell’iniziativa.

Gaela Bernini, segretario generale di Fondazione Bracco: “Fondazione Bracco è molto contenta di partecipare al Social Innovation Campus promosso da Fondazione Triulza: un’iniziativa molto meritevole dedicata agli studenti dopo un anno di grandissime difficoltà che hanno vissuto con la didattica distanza- dice Gaela Bernini – Questa iniziativa è meritevole anche per i temi che porta ai ragazzi, che sono di attualità e estremamente futuribili; e anche per il metodo perché presuppone la collaborazione tra ragazzi e il fatto che loro siano protagonisti nel trovare delle soluzioni a delle sfide su temi concreti. Fondazione Bracco insieme all’azienda affronterà il tema dell’economia circolare che ben sappiamo essere strategico per uno sviluppo sostenibile”.

I lavori del Campus sono sul sito https://sicampus.org/

( luca.ferraiuolo@askanews.it )