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"Vietato vestirsi da squillo" nel regolamento della polizia di Cassina de' Pecchi: è polemica

Non vestirsi da squillo

Nel regolamento della polizia di Cassina de' Pecchi è stata inserita la voce "vietato vestirsi da squillo" per le donne. La polemica è in corso.

Il nuovo regolamento della Polizia municipale di Cassina de’ Pecchi ha scatenato un’accesa polemica. La prima cittadina Balconi ha precisato che ognuno può vestirsi come crede, ma cercano di vietare lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione.

Regolamento della Polizia: “Vietato vestirsi da squillo”

La polizia municipale parla di look e di decoro, sottolineando che è vietato vestirsi da prostituta. Una frase che ha fatto strabuzzare gli occhi a molte persone e che per l’opposizione è un vero e proprio attacco alle donne. Siamo a Cassina de’ Pecchi, in provincia di Milano, che conta 13 mila abitanti. La sindaca è Elisa Balconi, della Lega. Il regolamento che ha scatenato la polemica è quello della polizia municipale, che verrà discusso il 30 aprile in Consiglio comunale. All’articolo 23, quello che riguarda i “comportamenti contrari all’igiene, al decoro e al quieto vivere” si legge una frase che ha indignato moltissime persone.

In luogo pubblico è vietato contrarre ovvero concordare prestazioni sessuali oppure intrattenersi con soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada o che, per atteggiamento, ovvero per l’abbigliamento ovvero per le modalità comportamentali manifestino comunque l’intenzione di esercitare l’attività consistente in prestazioni sessuali” sono le parole inserite nel regolamento. Questo significa che non è solo vietata la prostituzione, ma bisogna anche evitare di vestirsi come una prostituta. Ma quale sarebbe il look da squillo?

Regolamento della Polizia: le parole del sindaco

Questo regolamento ha scatenato una polemica, come riportato da Il Giorno. “Sarà davvero complicato capire con quali parametri si dovrà riconoscere atteggiamento o abbigliamento che indichino l’offerta di prestazioni sessuali. Faremo una lista? Disegni di posture lecite?” ha spiegato il consigliere di minoranza Sandro Medei. Il sindaco Elisa Balconi, in un comunicato condiviso su Facebook, ha cercato di spiegare questa “regola“.

Ogni donna come ogni uomo può circolare vestita/o come desidera sul nostro territorio: ciò che la legge vieta è il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione” ha precisato. “A chi non sta bene, ovvero chi vuole sfruttare la prostituzione o favorirla in qualche modo, lo farà fuori da Cassina de’ Pecchi. Almeno finché io sarò sindaco” ha aggiunto. La sua precisazione, però, non è servita a chiudere le polemiche in corso.

Regolamento della polizia: è polemica

Ventunesimo secolo e non sentirlo. Che grazie che ci concedono” hanno scritto. “Grazie Comune di Cassina che ci consente di vestirci come vogliamo” hanno aggiunto nei commenti. “È un attacco alla dignità della donna. Ci chiediamo quale atteggiamento e quale abbigliamento considerino una manifestazione o intenzione di attività di meretricio. Respingiamo qualsiasi forma di classificazione di una donna rispetto al suo modo di vestirsi o di atteggiarsi” ha scritto il Pd di Cassina.