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Violenza sessuale in treno, la difesa dell'arrestato

Presunta violenza carnale in treno, l'indagato si difende

La difesa ufficiale davanti al Gip dell'indagato per una presunta violenza sessuale sul treno per Bergamo

Ha negato nella sede procedurale dell’interrogatorio di garanzia di essere stato autore di un violenza sessuale in treno, la difesa dell’arrestato è quella di un rapporto consensuale. Un 36enne egiziano arrestato dalla polizia per quel grave profilo penale ha spiegato di non aver affatto bloccato una 21enne. Tutto sarebbe accaduto sul treno regionale Varese-Treviglio la mattina del 5 aprile.

Violenza sessuale in treno, la difesa

Secondo quanto dichiarato dall’indagato e riportato da Il Giorno ci sarebbe stato “uno scambio consensuale di effusioni con la ragazza di 21 anni”. La presunta vittima poi aveva denunciato il 36enne per violenza sessuale. Lo ha spiegato l’indagato di origine egiziana, incensurato, nell’interrogatorio con la gip Lorenza Pasquinelli: l’uomo era stato messo agli arresti sabato scorso per violenza sessuale. Il 36enne è rappresentato dall’avvocato Alessia Pontenani e da quanto si legge avrebbe “ridimensionato gli abusi denunciati dalla vittima, che l’ha accusato di averla bloccata tra il sedile e il finestrino e di averla palpeggiata con forza su tutto il corpo”.

La violenza sul convoglio per Bergamo

Ma cosa sarebbe successo dunque? Il reato presunto sarebbe avvenuto mentre il treno transitava tra le stazioni di Porta Garibaldi e Forlanini ed il 36enne ha confermato un precedente incontro con la ragazza sulla banchina alla quale lui pare abbia fornito indicazioni su quale treno prendere per raggiungere Bergamo.