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Virginia Raggi e M5S incostituzionali? La risposta il 13 gennaio

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La candidatura di Virginia Raggi e la sua successiva elezione come sindaco di Roma rispettano la Costituzione? La risposta arriverà il prossimo 13 gennaio. La domanda sulla ‘costituzionalità’ di Virginia Raggi come primo cittadino della Capitale troverà risposta il prossimo 13 gennaio, quand...

La candidatura di Virginia Raggi e la sua successiva elezione come sindaco di Roma rispettano la Costituzione? La risposta arriverà il prossimo 13 gennaio.

La domanda sulla ‘costituzionalità’ di Virginia Raggi come primo cittadino della Capitale troverà risposta il prossimo 13 gennaio, quando il tribunale di Roma deciderà se ammettere o meno il ricorso dell’avvocato Venerando Monello.

La questione riguarda la sottoscrizione di un contratto con la Casaleggio Associati

Virginia Raggi ha sottoscritto un contratto con la Casaleggio Associati con il quale ha preso l’impegno di rispettare le indicazioni di Beppe Grillo per tutto quanto concerne l’amministrazione della città di Roma.

Si tratta di un documento abbastanza noto in ambito pentastellato, chiamato “Codice di comportamento per i candidati e eletti del Movimento 5 Stelle”, del quale sono state rese note delle copie in più occasioni (l’ultima a cura della senatrice Pd Monica Cirinnà). Il codice impone a candidati e eletti M5S l’obbligo di consultarsi con i cosiddetti “garanti” per tutte le principali decisioni di governo, pena il pagamento di 150 mila euro di indennizzo per danno di immagine a Beppe Grillo in qualità di leader del Movimento.

L’avvocato Monello, e non solo lui, ritiene che il Codice non sia legale e, anzi, violi diversi articoli della Costituzione Italiana.

Cos’è il vincolo di mandato

Gli esponenti politici esercitano nel nostro Paese il loro ruolo senza vincolo di mandato (articolo 67 in relazione a “ogni membro del Parlamento”, con omologo all’interno del Regolamento del comune di Roma per quanto riguarda i consiglieri), ovvero non possono essere costretti in alcun modo dal loro partito di appartenenza. Vale insomma la libertà di agire secondo coscienza, in base alla Costituzione.

Il ricorso punta in sostanza a dichiarare illegittima l’elezione di Virginia Raggi a sindaco di Roma, oltre che evidenziare l’incostituzionalità della pratica in uso all’interno del Movimento 5 Stelle di vincolare i propri rappresentanti eletti.

C’è però di più. Secondo Monello, la Casaleggio Associati, pur essendo una società di servizi legati al web, eserciterebbe un’attività non dichiarata e, soprattutto, illegale in quanto consistente nel tentativo di influenzare le decisioni di chi ricopre incarichi di natura elettiva.