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Virginia Raggi, a Roma respinto il ricorso contro il M5S

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Il ricorso contro Virginia Raggi è stato respinto dal Tribunale Civile di Roma, che lo ha ritenuto non ammissibile: il M5S non viola la Costituzione. A presentarlo è stato, nei mesi scorsi, l'avvocato Venerando Monello. La questione verteva sul giudizio di costituzionalità in merito al contratto...

Il ricorso contro Virginia Raggi è stato respinto dal Tribunale Civile di Roma, che lo ha ritenuto non ammissibile: il M5S non viola la Costituzione.

A presentarlo è stato, nei mesi scorsi, l’avvocato Venerando Monello. La questione verteva sul giudizio di costituzionalità in merito al contratto fra i garanti del Movimento 5 Stelle e Virginia Raggi e, quindi, sull’effettiva eleggibilità di quest’ultima a primo cittadino della Capitale. La 1a Sezione del Tribunale romano ha respinto in toto il ricorso, ritenendo valide la sottoscrizione del Codice Etico da parte di Virginia Raggi (e, pertanto, da parte di qualunque rappresentante pentastellato eletto) e, di conseguenza, la sua elezione a sindaco.

“Tanto rumore per nulla”, secondo Virginia Raggi

“Tanto rumore per nulla”, ha commentato la diretta interessata, che ha rincarato la dose osservando che “dopo la batosta elettorale a Roma, il Pd ne subisce un’altra in Tribunale. Il giudice non ha accolto la richiesta con la quale i dem cercavano di ribaltare il risultato delle urne che ha visto il M5S vincere. Speravano di rendere nulla la nostra vittoria, paragonando la stipula del Codice di comportamento del M5S ad un accordo di una associazione segreta. Non sanno più cosa inventare”.

Perché è stato presentato il ricorso

Il documento sottoscritto da Virginia Raggi è il “Codice di comportamento per i candidati e eletti del Movimento 5 Stelle”. In esso si impone agli esponenti M5S eletti a incarichi pubblici di consultarsi con i garanti per tutte le decisioni di governo, pena il pagamento di 150 mila euro per danno di immagine al leader del Movimento Beppe Grillo.
Secondo l’avvocato Monello, il Codice non sarebbe legale in quanto violerebbe la Costituzione in relazione al concetto di assenza di vincolo di mandato (ogni esponente politico eletto esercita il proprio mandato in piena libertà, ovvero senza coercizioni di alcun genere da parte del partito di appartenenza). Inoltre, sempre secondo Monello, ci sarebbe un problema anche con la Casaleggio Associati, società di servizi web che, però, cercherebbe di influenzare l’andamento politico del nostro Paese.