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Virus respiratorio sinciziale, Covid e lockdown sono responsabili del boom di casi tra i bambini?

Neonato

Il Covid e il lockdown potrebbero essere responsabili dell'epidemia di casi di virus respiratorio sinciziale che sta colpendo neonati e bambini.

Il Covid e il lockdown potrebbero essere responsabili dell’epidemia di casi di virus respiratorio sinciziale che sta colpendo neonati e bambini. 

Virus respiratorio sinciziale, Covid e lockdown sono i responsabili?

L‘epidemia di virus respiratorio sinciziale che sta colpendo i neonati e i bambini anche in Italia potrebbe in qualche modo essere collegata al lockdown nello scorso anno, dovuto all’emergenza Covid. Lo ha spiegato all’Adnkronos Fabio Midulla, presidente della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri), professore ordinario all’Università La Sapienza e responsabile del Pronto Soccorso pediatrico del Policlinico Umberto I di Roma. Secondo l’esperto, “l’epidemia di Vrs che solitamente arriva a dicembre-gennaio è scoppiata con 2 mesi di anticipo. Ce lo aspettavamo perché per un anno e mezzo il virus non ha circolato grazie alle misure anti-Covid (lavaggio delle mani, mascherine e distanziamento sociale). Ma non appena queste misure sono state allentate, i fratellini più grandi sono tornati all’asilo o a scuola, e con una popolazione senza anticorpi il virus ha cominciato a circolare, subito e in anticipo rispetto al solito, e sta dando forme gravi nei piccolissimi“. 

Virus respiratorio sinciziale: la situazione in Nuova Zelanda

La rivista scientifica Lancet Child & Adolescent Health si è occupata di questa questione. Un gruppo di ricercatori del Medical Research Institute of New Zealand ha spiegato che la diffusione del virus respiratorio sinciziale, potrebbe essere una conseguenza del lockdown e dell’uso di mascherine e distanziamento. Il virus sinciziare è tornato con un’intensità molto più elevata rispetto a quanto accadeva in una normale stagione invernale. Gli esperti pensano che questo sia dovuto a tutte le misure adottate durante la pandemia, che ora “paghiamo con gli interessi“. In Nuova Zelanda il parziale allentamento della politica di chiusura delle frontiere nell’aprile 2021 è stato seguito “da un rapido aumento dei casi e quindi da un aumento dei ricoveri per bronchiolite“.

Virus respiratorio sinciziale: cos’è e chi è più a rischio 

In questi giorni si stanno moltiplicando le segnalazioni di virus respiratorio sinciziale, che sta colpendo i bambini molto piccoli, molti dei quali sono stati ricoverati nei reparti di terapia intensiva con bronchioliti e polmoniti. L’argomento è stato maggiormente trattato anche perché la piccola Vittoria, figlia di Chiara Ferragni e Fedez, è stata ricoverata proprio per questo virus. “Se contratto nei primi mesi di vita del bambino provoca forme di bronchiolite gravi, con manifestazioni cliniche nelle basse vie respiratorie, mentre nei bambini più grandi e negli adulti si risolve con sintomi lievi, come rinofaringite, febbre o tosse. Ma i neonati sono spesso protetti dagli anticorpi materni che si ‘trasmettono’ attraverso la placenta” ha spiegato Fabio Midulla. Esistono, però, delle fasce di popolazione a rischio, come i bambini cardiopatici o con grave prematurità, o che hanno problemi di neurosviluppo. “Sono valide tutte le precauzioni standard quali il lavaggio delle mani, il monouso dei fazzoletti da buttare sempre nella spazzatura, le mascherine (da indossare se si è raffreddati e si deve accudire un bambino piccolo), e soprattutto il distanziamento se c’è un fratellino più grande malato” ha concluso l’esperto, riferendosi alla prevenzione.