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Vitalizio, Silvio Berlusconi potrebbe tornare a prenderlo dopo il caso Formigoni

Silvio Berlusconi

Vitalizio, Silvio Berlusconi potrebbe tornare a prenderlo dopo il caso Formigoni: con lui una nutrita pattuglia di parlamentari

Vitalizio, dopo il caso Formigoni Silvio Berlusconi potrebbe tornare a prenderlo per una sorta di effetto domino. Effetto innescato dalla decisione della Commissione contenziosi del Senato di accogliere il ricorso dell’ex presidente della Lombardia Roberto Formigoni. Ma perché effetto domino? In attesa del deposito delle motivazioni sul caso scuola, la delibera su Formigoni potrebbe costituire di fatto un precedente di regola che andrebbe ad estendersi a quegli ex parlamentari a cui erano stati tagliati i vitalizi a seguito di condanne con pene superiori a 24 mesi. E Berlusoni, come Del Turco solo per citare un caso omologo che tiene banco sui media in queste ore, rientra perfettamente in quella casistica.

Vitalizio, Silvio Berlusconi in pole per riaverlo

Lo storico del caso Formigoni è noto: la commissione che ha deliberato era composta da Giacomo Caliendo di Forza Italia, Simone Pillon e Alessandra Riccardi della Lega. Con loro i i tecnici Giuseppe Delreno e Riccardo Tomassi. Attenzione: parliamo di commissione di Palazzo Madama, cioè del Senato, ma essendo stati i provvedimenti di revoca identici anche per la Camera, eventuali decisioni in senso contrario manterrebbero quella doppia valenza e si estenderebbero a Montecitorio.

In quanti persero il vitalizio

Nel 2015 tra Camera e Senato a perdere il vitalizio furono diciotto parlamentari. Fra loro il leader di Forza Italia, che potrebbe riprendersi il vitalizio per semplice atto estensivo, cioè senza neanche dover materialmente redigere e presentare un ricorso. Perché? Perché la decisione è a beneficio anche di coloro che non hanno mai fatto nulla per riottenere la pensione da parlamentare.

I nomi di chi potrebbe riaverlo

E il gruppo è nutrito: si va da Marcello Dell’Utri, legato a filo doppio al leader di Forza Italia, alll’ex ministro della Salute Francesco De Lorenzo. Poi agli gli ex deputati ed ex missini Massimo Abbatangelo e Giancarlo Cito, poi Robinio Costi e Pietro Longo, ex deputati del Psdi. Ancora: Massimo De Carolis e Gianmario Pellizzari, ex deputati della Dc. E Giulio Di Donato, Raffaele Mastrantuono e Gianstefano Milani, ex deputati del Psi. Senza contare il caso dell’ex governatore dell’Abruzzo e sindacalista Ottaviano del Turco. Quest’ultimo è in attesa di una ulteriore e quasi scontata pronuncia.