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Il "vitino da vespa" di Pauline Polaire: storia e retroscena

Pauline Polaire

Marie Bouchaud, alias Pauline Polaire, fu un'attrice e cantante dei primi anni del Novecento, nota soprattutto per il suo cosiddetto "vitino da vespa"

Alla fine del XIX secolo la vita cosiddetta “da vespa” era una moda in diversi paesi del mondo occidentale. Moltissime donne della media e dell’alta borghesia, ma soprattutto dello spettacolo, si costringevano all’interno di minuscoli corsetti, anche in modo piuttosto pericoloso per la salute. Emilie Marie Bouchaud era francese nata in Algeria nel 1875, che passò alla storia come Pauline Polaire (stella polare). La donna era nota proprio per le dimensioni della sua vita. Che, si diceva, avesse una circonferenza addirittura inferiore ai 40-41 centimetri.

Emilie Marie Bouchaud

Con un pesante trucco sugli occhi, una capigliatura voluminosa e una vita minuscola, Marie Bouchaud divenne una delle cantanti e delle attrici più famose della sua epoca. Marie lavorò moltissimo in Europa nei teatri, facendo la sua comparsa anche in numerosi film antecedenti la prima guerra mondiale. Emilie Marie Bouchau, in arte “Polaire”, spesso viene confusa con l’attrice ravennate Pauline Polaire, al secolo Giulietta Gozzi. Ma quest’ultima è nata quasi trent’anni anni dopo rispetto a Marie. Considerata la grande somiglianza delle due attrici, soprattutto nel nome, oggi risulta alquanto difficile ricostruire con certezza la filmografia della Polaire francese.

vitino da vespa

Pauline Polaire: in America venne definita “la donna più brutta”

Marie Bouchaud arrivò negli Stati Uniti nel 1910 per prendere parte a un tour di apparizioni. Ma in America non bevve successo come in Europa. La sua esilissima vita non fu apprezzata dagli americani. Il celebre “New York Times” arrivò persino a definirla come “La donna più brutta del mondo”. Willie Hammerstein, uno dei principali manager teatrali di New York, dal canto suo offrì un premio a ogni donna che, grazie ai corsetti, fosse stata in grado di battere la vita da sedici pollici di Polaire.

Pauline Polaire

Le reazioni della donna furono ignote. Quello che è certo è che tornò a Manhattan almeno un’altra volta, nel 1913. Dopo la prima guerra mondiale, fra il 1918 e il 1925, Marie Bouchaud fu protagonista di altri film. Ma, come detto sopra, è difficoltoso ricostruirne la filmografia, perché spesso viene scambiata con la Pauline Polaire italiana. La sua vita strettissima si contrapponeva a un petto decisamente generoso, con una misura dichiarata di 97 centimetri. In gioventù Marie teneva molto meno trucco sugli occhi, mentre in età più matura preferì accentuare il proprio maquillage per darsi un aspetto più “arabeggiante”.

Polaire

Come cantante, Polaire interpretò diversi brani, tra cui Tha ma ra boum di hé, La Glu (dal romanzo di Jean Richepin) e Tchique tchique (scritto da Vincent Scotto). Nel 1933 pubblicò anche un’autobiografia dal titolo Polaire par elle-même, una raccolta di tutti i suoi ricordi teatrali.

polare