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Vito Marino morto in carcere: aveva ricevuto l'ergastolo per la strage di Brescia del 2006

Vito Marino morto carcere

Il 55enne era stato condannato all'ergastolo per la strage di Brescia del 2006. Il figlio del boss Girolamo detto "Monno u nano" è morto in carcere.

Aveva 55 anni Vito Marino, figlio del boss Girolamo detto “Monno u nano”, condannato all’ergastolo per la strage di Brescia. L’uomo è morto nel carcere di Torino. Al momento, risultano ancora da chiarire le cause del decesso.

Vito Marino morto in carcere

Era stato condannato in via definitiva all’ergastolo per la strage di Brescia del 2006, dove vennero uccisi l’imprenditore Angelo Cottarelli, la moglie e il figlio di 17 anni. Nel carcere di Torino stava scontando la sua pena. Lì è morto a 55 anni Vito Marino.

La Procura di Torino ha disposto l’autopsia sul corpo. Gli agenti della penitenziaria lo hanno trovato senza vita nella sua cella.

Vito Marino morto in carcere: condannato all’ergastolo per la strage di Brescia

Era il 28 agosto del 2006 quando a Urago Mella, nel Bresciano, è stato perpetrato il triplice omicidio. Gli assassini hanno sparato in fronte a Marzenna Topor, 41 anni, e al figlio Luca Cottarelli, appena 17enne. Poi è stato ucciso il marito e padre Angelo Cottarelli, imprenditore bresciano. L’uomo, come sarebbe emerso in seguito, pare fosse in affari poco chiari con i suoi carnefici.

Prima di essere barbaramente uccisa, l’intera famiglia era stata legata con delle fascette da elettricista. I suoi assassini gli hanno chiesto conto della scomparsa di molti soldi, poi hanno ucciso moglie e figlio e, infine, anche Angelo è stato ammazzato. L’imprenditore ha ricevuto una coltellata al collo, che lo ha portato al decesso poco dopo l’arrivo in ospedale.

Vito Marino morto in carcere, le indagini

Mentre restano da accertare le cause del decesso del figlio del boss Girolamo detto “Monno u nano”, sulla strage di Brescia non si è ancora arrivati a una verità certa, nonostante siano passati ben 15 anni di processi.

Vito Marino ha ricevuto la condanna in via definitiva all’ergastolo. Sul banco degli imputati anche il cugino Salvatore Marino, per cui è in corso il quarto processo d’appello.