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Voci Bianche: il Caso Farinelli

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Il "castrato" più famoso del '700

farinelli
Le cosiddette “voci bianche” erano quelle che cantavano durante le liturgie ecclesiastiche riproducendo i celestiali cori angelici, ma se nel Medioevo esse erano affidate ai “pueri cantores”, ovvero bambini, a partire dal XVI secolo essi furono sostituiti da adulti castrati (le donne non erano ammesse a cantare nelle chiese).

Con il trascorrere del tempo, questi artisti dalla voce incredibilmente melodiosa e pulita, uscirono dalle cantorie ecclesiastiche per approdare nei teatri lirici, dove riscossero quasi sempre grande successo di pubblico.

Il pugliese Carlo Broschi (1705-82) è certamente il più famoso cantante castrato del ‘700, e anche il più acclamato e osannato dagli spettatori di molte città italiane ed europee; egli è sicuramente più noto con lo pseudonimo di Farinelli (da non perdere l’omonimo film interpretato da Stefano Dionisi ed Enrico Lo Verso).

Farinelli fu fatto castrare dal padre all’età di 10 anni e subito venne introdotto nel raffinato ambiente del canto artistico; dopo aver studiato a Napoli sotto la guida del grande maestro Niccolò Porpora, il giovane si esibì a Roma, Vienna, Londra, Milano, Venezia, Bologna e infine in Francia e Spagna, riscuotendo un successo enorme.

Non c’era un aristocratico o un re che non andasse in visibilio per i virtuosismi vocali del cantante italiano, noto e acclamato anche per l’incredibile estensione vocale e per l’insuperabile tenuta di fiato.

In realtà, nonostante la fama e il successo, l’esistenza di Farinelli non fu sempre facile e felice, come naturale per un uomo che avesse subito, suo malgrado, una simile menomazione fisica; della vita privata dell’artista Historyblog tornerà presto ad occuparsi con specifici post.