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Wada, violati i server: atleti Usa dopati. Serena Williams e Simone Biles

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I server della Wada sono stati violati da un gruppo di hacker. Diffusi i nomi di molti atleti Usa che hanno fatto ricorso a sostanze proibite. La Wada sotto attacco. I server dell'Agenzia mondiale anti doping sono stati forzati da un gruppo di hacker. I pirati informatici, che hanno agito sotto il ...

I server della Wada sono stati violati da un gruppo di hacker. Diffusi i nomi di molti atleti Usa che hanno fatto ricorso a sostanze proibite.

La Wada sotto attacco. I server dell’Agenzia mondiale anti doping sono stati forzati da un gruppo di hacker. I pirati informatici, che hanno agito sotto il nome di “Fancy Bear’s”, sono riusciti ad accedere ai database della Wada entrando in possesso di documenti che attesterebbero l’utilizzo di sostanze proibite da parte di molti atleti statunitensi.

I campioni a stelle e strisce avrebbero fatto ricorso a medicinali facenti parte del gruppo dei non vietati in assoluto, ma la cui assunzione è consentita solo per uso terapeutico, ovvero dietro prescrizione medica. E appunto questa sarebbe la situazione degli atleti incriminati.

Fra di loro ci sarebbero le sorelle Serena e Venus Williams, star del tennis mondiale, la cestista Elena Delle Donne e la ginnasta Simone Biles, vincitrice di quattro medaglie d’oro agli ultimi giochi olimpici di Rio 2016.

Quest’ultima, stando alle notizie diffuse, avrebbe fatto uso di anfetamine e metilfenidato. Anfetamine anche per Elena Delle Donne, oltre a idrocortisone. Oxycodone e hydromophone, prednisone, prednisolone e methylprednisolone invece per Serena Williams, mentre la sorella Venus avrebbe assunto triamcinolone e prednisone.

In tutti i casi si tratterebbe di sostanze assunte dietro regolare prescrizione medica, con tanto di benestare di federazioni nazionali e internazionali e agenzie antidoping, Wada inclusa. La polemica, però, si è innestata subito, visto che molti atleti russi (la tennista Sharapova in testa) sono stati esclusi dalle olimpiadi e rischiano lunghe squalifiche proprio per l’utilizzo di medicinali come il meldonium, la cui assunzione è possibile con una ricetta medica.

E proprio alla Russia si guarda nell’ipotizzare la nazionalità degli hacker. Secondo molti, infatti, la violazione dei server Wada rappresenta una sorta di ‘vendetta’ dopo il trattamento riservato allo sport russo a Rio 2016.