> > Whirlpool, lavoratori protestano contro procedura licenziamenti

Whirlpool, lavoratori protestano contro procedura licenziamenti

featured 1432469

Milano, 14 lug. (askanews) - Protestano i lavoratori Whirlpool dello stabilimento di Napoli dopo l'annuncio dell'azienda di avviare la procedura di licenziamento collettivo per 340 operai del sito di via Argine. Gli operai si sono riunuiti in assemblea in fabbrica per decidere le iniziative di pr...

Milano, 14 lug. (askanews) – Protestano i lavoratori Whirlpool dello stabilimento di Napoli dopo l’annuncio dell’azienda di avviare la procedura di licenziamento collettivo per 340 operai del sito di via Argine.

Gli operai si sono riunuiti in assemblea in fabbrica per decidere le iniziative di protesta dopo che l’azienda ha comunicato al tavolo al Mise che non intende utilizzare le 13 settimane di cassa integrazione previste dall’avviso comune siglato da Confindustria e sindacati.

“La nostra speranza è che il governo difenda la costituzione e il popolo. La nostra lotta non è solo per la Whirlpool ma in nopme di tutti gli operai che rischiano di perdere il posto di lavoro”, ha detto uno dei lavoratori.

Dopo l’assemblea i lavoratori di Napoli si sono spostati davanti al carcere “Francesco Uccella” di Santa Maria Capua Vetere dove è programmata la visita del Presidente del Consiglio Mario Draghi e della ministra della Giustizia Marta Cartabia.

Rosario Rappa, segretario generale Fiom Cgil Napoli: “Draghi è garante dell’avviso comune sottoscritto con Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Il tema adesso è di retrocedere dalla dichiarazione di avvio di procedura dell’azienda. Poi Draghi deve intervenire nei confronti del board americano per far modificare la posizione. Per noi Napoli va riaperta per produrre lavatrici perché ci sono tutte le condizioni per rimettere in produzione il sito e il garante deve essere il presidente del Consiglio che non può consentire che una multinazionale stia al di sopra delle regole nazionali”.

Da parte sua l’azienda ha confermato incentivi e trasferimenti in altri siti dichiarando che la procedura dei licenziamenti non è una pregiudiziale al confronto.