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Wurstel ritirati dal mercato per presenza di Listeria: 3 morti e 66 ricoveri

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Wurstel ritirati dal mercato per presenza di Listeria: 3 morti e 66 ricoveri

Sono stati ritirati diversi lotti di wurstel dal mercato che potrebbero essere correlati a casi umani di listeriosi. Diversi casi di Listeria tra cui tre morti e 66 ricoveri erano stati osservati già a partire dal 2020 in varie regioni.

Secondo le indagini in corso da parte del Ministero della Salute pare che questi casi siano correlati alla presena del ceppo Listeria ST 155 in wrustel a base di carni avicole proditti dalla ditta Agricola Tre Valli.

Il Ministero della Salute ha riferito che “la presenza è stata confermata anche da campionamenti effettuati presso lo stabilimento”. Inizialmente si era pensato che il batterio si trovasse in un tipo di formaggio. Ora le indagini continuano anche su altri lotti e prodotti.

Wurstel ritirati per presunta Listeria: le parole dell’azienda 

La ditta coinvolta, ovvero l’Azienda Agricola Tre Valli, ha detto di aver avviato tutte le misure a tutela del consumatore con il ritiro dei lotti risultati positivi e in applicazione del principio di massima precauzione, di tutti quelli prodotti prima del 12 settembre 2022. Ha inoltre messo in atto una comunicazione rafforzativa di quanto già indicato sui prodotti direttamente nei punti vendita.

Nel frattempo, le indagini procedono su altri lotti e proditti che potrebbero essere correlati a casi umani di listeriosi. L’Azienda Agricola Tre Valli ha inviato un comunicato alla redazione del “Fatto Alimentare” dove smentisce che ci siano evidenze tecnico scientifiche che possano collegare i casi di decesso causati da Listeriosi con i wurstel prodotti dalla ditta. 

“La società cooperativa ha attivato una procedura di ritiro volontario di concerto con le Autorità Competenti con relativo comunicato informativo sul corretto utilizzo dell’alimento esclusivamente a titolo precauzionale, in quanto l’erronea conservazione del prodotto e il mancato rispetto delle indicazioni di cottura riportate in etichetta potrebbero rendere l’alimento non idoneo al consumo sotto l’aspetto microbiologico”.

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