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Messalina e l'Imperatore Claudio: la strana coppia

Messalina

Messalina e l'Imperatore Claudio furono una grande coppia dell'antichità che racchiuse in sè tutti i vizi e le debolezze dell'epoca. Lei profondamente manipolatrice, lui estremamente superstizioso. Conosciamoli meglio.

Messalina è da sempre sinonimo di donna spregiudicata e libertina. Ma veramente questo personaggio si comportò in modo così distante dai canoni della matrona romana, oppure è tutto frutto di propaganda politica? Conosciamo meglio sia Messalina che l’Imperatore Claudio.

La reputazione di Messalina

Valeria Messalina, terza moglie dell’Imperatore Claudio, era sicuramente una donna piacente e ambiziosa. Molto più giovane del marito, divenne famosa per essere estremamente libertina e sessualmente disinibita. Addirittura si diceva che si prostituisse col nome di Licisca nel quartiere malfamato della Suburra.

Questa ostentazione ripetuta del vizio però sembra irreale considerando che morì a soli 23 anni. Le diffamazioni degli storici si giustificano con la differenza di età tra i due coniugi, con più probabilità originate da motivazioni politiche. Lo storico che più di tutti la denigrò fu Giovenale. Uomo di immensa cultura, era però profondamente misogino, sentimento abbastanza diffuso all’epoca tra gli uomini di potere. Oltre quindi alle già citate motivazioni politiche, i toni dispregiativi a cui è stata associata Messalina, trovano origine anche da questa corrente anti-femminista.

Amori e Ossessioni

Fatta questa dovuta premessa, vediamo comunque gli episodi maggiori che hanno contraddistinto la vita matrimoniale dell’Imperatore Claudio e della sua famosa consorte.

Appio Silano

Il primo uomo che attirò l’ attenzione di Messalina fu Appio Silano. Avendo grande ascendente su Claudio, lo convince a far rientrare Silano a Roma per nominarlo consigliere; gioca sulle debolezze del marito, sulla sua superstizione, sul timore di congiure, sopratutto dopo l’omicidio di Caligola.

Appio Silano pare però rifiuti le attenzioni di Messalina che, sdegnata, lo farà uccidere con uno stratagemma. Comunica al marito di aver sognato la sua morte per mano proprio dello sventurato. L’imperatore non ci pensa due volte prima di farlo scagliare giù dalla Rupe Tarpea. Dopo Silano, si dice rivolse le sue attenzioni verso l’attore Mnestere. Giustamente restio a oltraggiare l’Imperatore, pare che sia stato Claudio stesso a chiedergli di accondiscendere alle richieste della moglie.

Il grande amore Gaio Silio

Passata l’ossessione per l’attore, s’invaghisce di Gaio Silio, definito dalle cronache del tempo “l’uomo più bello dell’Impero”. Di lui pare si innamorò perdutamente, almeno all’apparenza ricambiata. Silio, anche lui sposato, si fa vanto di questa relazione blasonata, da cui ottiene favori e regali di grande valore. Messalina sembra questa volta aver perso la testa, tanto da voler sposare il suo amante. Per raggiungere il suo scopo, anche qui pare abbia giocato sulle debolezze del marito.

Lo stratagemma del sogno

Gli racconta ancora di un sonno premonitore dove vede se stessa vedova. Pare che riuscì a convincerlo che l’unico modo per salvarsi fosse la loro separazione. Rimasta vedova del suo nuovo marito, sarebbe tornata tra le auguste braccia dell’Imperatore. Incredibilmente Claudio le crede e acconsente alle nozze tra lei e Silio.

Le nozze e la morte

Come ogni tragedia greca che si rispetti, le macchinazioni del personaggio malvagio vengono smascherate dal servo, in questo caso il liberto Narciso. Preoccupato del suo futuro, informa Claudio della congiura a cui egli stesso sta acconsentendo. Deciso a sentire anche la versione della moglie l’Imperatore si precipita a Roma, ma i pretoriani lo anticipano irrompendo nel bel mezzo del banchetto nuziale degli amanti.

Silio scappa e Messalina chiede di essere ascoltata dal marito. Ma il servo, con un falso documento contenente l’ordine di giustiziare la fedifraga, la fa uccidere per mano di un pretoriano, prima che i figli Ottavia e Britannico potessero intercedere per lei. E’ il 48 D.C.

Come Messalina passò da personaggio dissoluto e vendicativo, di contro Claudio non ne uscì meglio. Lo storico Tacito, infatti, più di una volta evidenzia l’inettitudine e la volubilità dell’Imperatore. Non ultima la facilità con cui veniva manipolato, non solo dalla moglie ma anche dai subalterni.

Insomma, la coppia formata da Claudio e Messalina raccoglie in sé tutte le contraddizioni di un’epoca: dalla facciata autoritaria, ma in realtà preda e frutto di debolezze, inganni e sotterfugi politici.