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X Factor: che fine hanno fatto i vincitori del talent?

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Da Matteo Becucci agli Aram Quartet, da Giò Sada ai Soul System... Che fine hanno fatto i vincitori e i finalisti di X Factor?

Spettacolo televisivo o talent musicale? I fans di “X Factor” additano la produzione del programma per la scarsa attenzione prestata alla valorizzazione dei talentuosi concorrenti, in contrasto con l’importanza attribuita all’aspetto televisivo. Gli spettatori, che sottolineano le scarse vendite dei finalisti delle ultime edizioni, rimpiangono i successi delle vecchie edizioni. E’ lecito tuttavia ricordare l’esperienza fallimentare dei primi vincitori del talent. Dagli Aram Quartet ai Bastard Sons of Dioniso, che fine hanno fatto i primi arrivati delle origini di “X Factor”?

I vincitori di X Factor dimenticati e non

Sembrava ieri che Morgan, Simona Ventura e Mara Maionchi, primi giudici di “X Factor”, si sedevano dietro alla cattedra contrassegnata dall’iconica X rossa e nera. Da allora sono cambiate molte cose. I giudici si sono moltiplicati, i concorrenti sono aumentati e l’organizzazione degli step per arrivare al podio è stata modificata. Se si osservano le classifiche dei primi anni di vita del programma, spiccano diversi nomi noti al mondo della musica. Da Marco Mengoni a Giusy Ferreri, da Noemi a Chiara. Inutile, tuttavia, ignorare una verità indiscutibile: tra i primi arrivati delle prime edizioni, diversi sono finiti nel dimenticatoio. Che fine ha fatto, per dirne uno, Matteo Becucci? E gli Aram Quartet? Il gruppo di Lecce guidato da Morgan aveva vinto nel 2008 la prima edizione di “X Factor”, ma, dopo il successo televisivo, di loro non si è più sentito parlare. L’album “Il pericolo di essere liberi”, infatti, non ha avuto fortuna. Nel 2010 il complesso si è sciolto, abbandonando i fans conquistati a “X Factor”. Antonio Maggio, uno dei membri, ha intrapreso una vita da solista vincendo nella categoria Giovani nel Sanremo 2013.

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Interessante il caso della seconda edizione, che non ha visto sul podio nessun futuro successo. Matteo, Bastard Sons of Dioniso e Jury… Chi? In compenso, tutti ricordano Noemi, che si fermò ai quarti di finale, ma riuscì a conquistare i cuori dei telespettatori, affermandosi in tutto il mondo.

Migliori i risultati di Nathalie, vincitrice della quarta edizione e partecipante al Festival di Sanremo 2011, condotto da Gianni Morandi, con la canzone “Vivo sospesa”. Numeri esigui, comunque, soprattutto se confrontati con la successiva vincitrice del talent, Francesca Michielin. Per non parlare del nome tanto adulato che l’avrebbe seguita nella scala verso il successo: Chiara Galiazzo. La laureata in Economia sforna singoli uno dopo l’altro e la sua scalata all’apice del successo non pare fermarsi.

La tendenza a ribasso sembra essere ricominciata proprio in seguito al successo della cantante di Padova. I successivi vincitori, infatti, hanno faticato parecchio prima di conquistarsi un pubblico di fans accaniti. Prendiamo l’esempio di Michele Bravi. Il giovane concorrente ha dovuto sudare prima che il suo singolo, “Vita e felicità”, arrivasse a ottenere il disco d’oro. La canzone, pubblicata a dicembre 2013, ha vinto il prestigioso premio solo alla fine di gennaio. All’epoca, tuttavia, nel conteggio delle copie vendute la FIMI non prendeva ancora in considerazione le riproduzioni in streaming e si basava soltanto sui download effettivi dagli store digitali. Per il disco d’oro, visto che lo streaming non aveva peso sulle vendite, era sufficiente avere venduto 15mila copie. Il sistema di conteggio che unisce i dati relativi ai download e quelli relativi alle riproduzioni in streaming, entrato in vigore a febbraio 2015, ha portato la FIMI ad alzare le soglie per le certificazioni. Se fino al 2014 per ottenere il disco d’oro bisognava aver venduto 15mila copie, ora ne occorrono 25mila; se fino al 2014 per ottenere il disco di platino bisognava aver venduto 30mila copie, ora ne servono 50mila.

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Non si può fare lo stesso discorso parlando di Lorenzo Fragola. L’inedito del vincitore, intitolato “The reason why” fu pubblicato nel dicembre 2014 e ottenne il disco d’oro ad appena una settimana dalla certificazione. In due giorni vendette oltre 15mila copie. Arrivò poi il disco di platino, mentre le vendite subirono un’impressionante impennata. Le sorti del secondo singolo, “Madh”, furono analoghe.

Non va tralasciato il caso Giò Sada. Il primo classificato, dopo la vittoria del talent, è tornato nella band BariSmoothSquad, con la quale aveva iniziato la carriera musicale.

Arriviamo dunque ai Soul System. Il quintetto si è classificato al primo posto nell’undicesima edizione di “X Factor” e ha fatto una certa fatica per immettersi nel traffico dei musicisti di successo. Il loro singolo “She’s like a star” non è riuscito ad andare oltre il disco d’oro e ha venduto solo 25mila copie compresi gli streaming.

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Non che vada abbandonata ogni speranza. Con i Maneskin, pare che la situazione si stia risollevando e che i finalisti di “X Factor” stiano tornando sulla “Hall of Fame” delle classifiche musicali.