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X Factor è falso successo, parola di Red Ronnie

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Il monopolio dei talent show come X Factor è “disumano”. A dirlo lo storico conduttore televisivo Red Ronnie in un'intervista all'Huffington Post. Red Ronnie contro X Factor e il mondo dei talent. In un’intervista all’Huffington Post, lo storico conduttore televisivo si è scagliato contro...

Il monopolio dei talent show come X Factor è “disumano”. A dirlo lo storico conduttore televisivo Red Ronnie in un’intervista all’Huffington Post.

Red Ronnie contro X Factor e il mondo dei talent. In un’intervista all’Huffington Post, lo storico conduttore televisivo si è scagliato contro il monopolio a suo dire “disumano” che i talent ormai eserciterebbero sulla musica. Un “falso successo” che droga i concorrenti per esigenze televisive, ragazzi che “sono come delle Cenerentole che salgono su una carrozza e allo scoccare della mezzanotte si ritrovano solamente con una zucca”.

“il monopolio dei talent show è disumano”, ha detto Red Ronnie, “i ragazzi che escono fuori da questi programmi sono drogati dal falso successo. Prima si ritrovano a duettare con star della musica internazionale e subito dopo a suonare e cantare nei centri commerciali”.

X Factor al posto dello scouting

Il problema, secondo il conduttore, è in sostanza che “le case discografiche hanno demandato lo scouting dei loro nuovi artisti ai talent show”. E’ questo, a essere “disumano”, “non il talent in sé”. In secondo luogo c’è un problema di messaggio che si invia a tutti gli aspiranti musicisti professionisti, perché “ai ragazzi si dà l’impressione che suonare gli strumenti non serva a niente” e che “il componimento delle canzoni non sia necessario perché bisogna cantare le canzoni degli altri”.

E gli inediti? Red Ronnie si è mostrato critico anche nei confronti di questo aspetto. Quando si arriva agli inediti, ha spiegato, “la canzone non è tua, ma scritta da autori che sono costretti a scrivere perché sotto contratto discografico”.

Il festival di Sanremo, Manuel Agnelli e Alvaro Soler

C’è spazio anche per una critica al festival di Sanremo, che dovrebbe essere “la manifestazione musicale più importante in Italia” mentre in realtà “è un grande programma televisivo al servizio dei talent show”. Un contesto musicale incapace di far emergere i veri talenti, insomma, in cui si rinuncia “ai De Andrè e Battisti del futuro, ai potenziali Vasco Rossi e Jovanotti”. “In questo contesto musicale nemmeno i Beatles ci sarebbero stati. Non l’ho detto io, ma Paul McCartney”.

Infine l’attacco diretto ai giudici. “Parliamoci chiaro”, ha detto Red Ronnie, “prima di X Factor chi era questo Manuel Agnelli che ora finisce sulle home page di tutti i quotidiani online?”, “alla fine ci ritroviamo in programmi dove vincono i coach che sfruttano l’onda per far decollare o consolidare le proprie carriere. Come può Alvaro Soler giudicare gli altri?”.