Cristiana Lenoci Si è chiusa l’inchiesta relativa all’omicidio della tredicenne di Brembate Sopra, Yara Gambirasio. Il pubblico ministero Letizia Ruggeri ha concluso le indagini preliminari contestando a Massimo Bossetti, in cella da otto mesi, rispettivamente i reati di omicidio aggravato e calunnia. Per il reato di omicidio sono due le aggravanti riscontrate: l’aver adoperato sevizie e aver agito con crudeltà. Inoltre l’uomo avrebbe approfittato di circostanze di tempo, di luogo e di persona tali da ostacolare sia la pubblica che la privata difesa (ha agito in ore serali/notturne, in un campo isolato, contro una ragazzina di soli 13 anni).
Bossetti dovrà anche rispondere del reato di calunnia, avendo accusato il collega Massimo Maggioni della morte di Yara, invitando gli inquirenti a verificare sul suo conto. Ad aver perso la fiducia in Bossetti ora c’è anche la moglie Marita Comi, che ha sempre creduto nella sua innocenza. In alcune intercettazioni ambientali registrate nel carcere di Bergamo la donna aveva chiesto spiegazioni circa la sua presenza nei pressi della palestra in cui Yara si allenava.
