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Zanzara tigre, 67 province: infestazione ai massimi livelli

Zanzara tigre

Nella settimana dal 26 luglio all'1 agosto saranno 67 le province del nostro Paese a essere invase dal temuto insetto volante

E’ l’insetto più temuto e fastidioso dell’estate. Non lascia passare notti tranquilli e irrita la nostra pelle (soprattutto le più delicate). Con l’aumento delle temperature e l’arrivo del caldo torrido e asfissiante, la zanzara tigre è uscita allo scoperto più agguerrita che mai. Importata nel mondo occidentale dall’Asia probabilmente attraverso il commercio di copertoni usati, la zanzara tigre si è diffusa negli ultimi vent’anni sia negli Stati Uniti sia in Europa. Oggigiorno costituisce un serio motivo di preoccupazione sanitaria e ambientale. La zanzara tigre è lunga dai 5 ai 10 millimetri e vistosamente tigrata di bianco e nero. E’ un insetto attivo durante il giorno, sviluppatosi negli ambienti urbani, quindi sempre a contatto con l’uomo verso cui dispone un’elevata aggressività. Può trasmettere anche virus ed epidemie, ma è inoltre importante nella medicina veterinaria. In Italia è in arrivo una settimana da bollino rosso: l’allarme zanzare coinvolge ben 67 province.

Allarme zanzare

Grazie alla sua versatilità, la zanzara tigre è riuscita a superare barriere ambientali notevoli: infatti, depone le uova in ambienti asciutti e poco luminosi dove sono in grado di superare inverni anche rigidi. Il ciclo riprende poi quando si allungano le ore di luce.

Zanzara tigre

Anche la sola puntura della zanzara tigre rappresenta un problema. Si tratta infatti di un insetto molto aggressivo, che punge soprattutto nelle ore più fresche della giornata, al mattino presto e al tramonto e riposa di notte sulla vegetazione. Le sue punture procurano gonfiori e irritazioni persistenti, pruriginosi o emorragici, e spesso anche dolorosi. Nelle persone particolarmente sensibili, le punture possono dare luogo a reazioni allergiche che richiedono un’attenzione medica. La presenza della zanzara tigre in numerosi focolai quindi può arrivare ad alterare le abitudini delle persone. Attenzione quindi ai giorni compresi tra il 26 luglio e il primo agosto.

Codice rosso in tutte le province di Puglia, Umbria e Basilicata, regioni interamente prese d’assalto. Quasi completamente attaccate anche Sicilia (dove si salva però Palermo), Sardegna, Calabria, Campania, Marche, Abruzzo, Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna e Liguria. Allarme alto anche in Lombardia, dove sono molte le province con allerta massima, tra cui Milano. Lo stesso vale per il Lazio: indice 4 anche a Roma. Anche il fresco Piemonte colpito a metà con Torino al livello 2, in gran parte il Veneto. Per la Toscana, codice 3 a Firenze. Colpite a livello intermedio Molise e Trentino Alto-Adige. Codice bianco in Valle d’Aosta, dove le temperature rigide e generalmente più fresche anche d’estate non costituiscono un clima e un ambiente adeguati.

Caldo, pioggia e zanzare

Secondo Valeria Paradiso, responsabile tecnico di Anticimex Italia, l’azienda specializzata nei servizi di igiene ambientale: “Vi sono due aspetti climatici fondamentali che influenzano la proliferazione delle zanzare: le temperature e le piogge“.

Infatti, quando le temperature medie sono intorno ai 25°C, la zanzara può completare un ciclo di sviluppo in meno di 10 giorni. Questo spiega perché i picchi di massima densità si hanno solitamente nei periodi estivi. “Le piogge abbondanti e frequenti innalzando il livello dell’acqua, determinano schiuse massive e creano molti focolai nuovi”, ha spiegato la Paradiso.