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Zuckerberg: "Anche i miei dati a Cambridge Analytica"

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Zuckerberg confessa l'implicazione dei propri dati in Cambridge Analytica. Necessarie leggi che non compromettano il successo economico di Facebook.

Rivelazioni shock al Congresso degli Stati Uniti: Mark Zuckerberg dichiara che nello scandalo Cambridge Analytica sarebbero implicati anche i propri dati personali. Il fondatore e Ceo di Facebook afferma davanti alla commissione Energia e Commercio della Camera l’inevitabile introduzione di regole, ma senza sottovalutare i rischi che essa potrebbe causare alla longevità economica della società miliardaria.

Zuckerberg parla al Congresso

Il fondatore di Facebook è giunto alla Camera per il secondo giro di testimonianze che ha coinvolto la società nello scandalo di Cambridge Analytica. Mark Zuckerberg si è presentato dinanzi alla commissione Energia e Commercio dopo cinque ore di terzo grado da parte della commissione congiunta Giustizia e Commercio al Senato.

Quando è stata avanzata dai deputati l’ipotesi di introdurre regole che non mandino in fallimento la società, il colosso del web ha detto la sua: “Credo che sia inevitabile la necessita’ di alcune regole, ma bisogna fare attenzione”.

Nel frattempo, come confermato da Zuckerberg, lunedì 9 aprile 2018 è partito il servizio di notifica per gli utenti di Facebook i cui dati sono coinvolti nel caso Cambridge Analytica.

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Il momento sconvolgente è arrivato quando il Ceo del social network ha rivelato che nello scandalo sarebbero interessati anche i suoi dati. La confessione ha lasciato senza parole la deputata democratica della California Anna Eshoo, protagonista, in quel momento, dell’interrogatorio.

Rispondendo alle domande, il fondatore di Facebook ha affermato che la maggior parte degli utenti non utilizza il sistema di controlli offerto dalla piattaforma per scegliere il livello di privacy per il proprio profilo. Alle insistenti domande dei deputati sull’argomento, Zuckerberg ha ribadito che gli iscritti al social hanno diverse possibilità per salvaguardare i propri dati personali.

Rimosso il Ceo di Cambridge Analytica

L’amministratore delegato di Cambridge Analytica, Alexander Tyler, è stato rimosso dal suo incarico ed è tornato alla sua precedente posizione. A dichiararlo è stata la stessa società di consulenza, in causa per avere utilizzato i dati personali di 87 milioni di utenti Facebook ad uso improprio. “Bloomberg” ha riferito che Tyler tornerà all’incarico che ricopriva prima del ruolo rilevante a Cambridge Analytica, ovvero quello di capo della divisione dati. L’intento sarebbe quello, secondo quanto riportato dai mass media, di concentrarsi sulle indagini in corso e sulle varie inchieste.

Da parte sua, la società di consulenza si difende affermando di non avere hackerato Facebook né di avere influenzato gli esiti della Brexit e delle elezioni presidenziali americane, ma di avere solo raccolto dati salvo prima ottenere il consenso degli interessati. Cambridge Analytica ha annunciato che pubblicherà i risultati delle indagini non appena ne disporrà.