Roma, 28 mag. (Adnkronos Salute) – Sono attesi oltre 450 partecipanti tra esperti, clinici e operatori sanitari al XXIV Congresso dell'Area culturale dolore e cure palliative (Acd) della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti), in programma dal 4 al 6 giugno 2025 a Bari. Negli ultimi anni, i congressi sul dolore e le cure palliative stanno evolvendo verso un approccio più multidisciplinare, personalizzato e integrato, in cui le tecniche interventistiche e le innovazioni digitali giocano un ruolo sempre più centrale.
C'è un'attenzione crescente – si legge in una nota – verso l'esperienza del paziente, la sostenibilità ambientale e la medicina di genere, per una cura sempre più umana e mirata.
"Il Congresso Acd è un'occasione preziosa per condividere conoscenze e tracciare nuove prospettive in un ambito in costante evoluzione, perfettamente in linea con le nuove tendenze dei congressi in terapia del dolore e cure palliative – afferma Elena Bignami, professoressa e presidente Siaarti – Dalle terapie farmacologiche più avanzate alle tecniche interventistiche e alla medicina rigenerativa, vogliamo offrire ai partecipanti strumenti pratici e un aggiornamento di alto livello, sempre con uno sguardo alla sostenibilità e all'umanità delle cure". Aggiunge Silvia Natoli, responsabile dell'Area culturale Siaarti Dolore e cure palliative, co-responsabile scientifica dell'evento: "Il programma che abbiamo costruito riflette la complessità e la ricchezza della disciplina. Spazio al dolore cronico e oncologico, alle innovazioni tecnologiche e digitali, ma anche ai temi etici e sociali come la medicina di genere e il diritto a non soffrire. La nostra missione è accompagnare i clinici nella sfida quotidiana di garantire cure personalizzate e dignitose".
"Con oltre 450 iscritti e una faculty di alto profilo – evidenzia Franco Marinangeli, responsabile del Comitato congressi Siaarti – l'Acd 2025 è anche un segnale importante di coesione e partecipazione della nostra comunità scientifica". La 3 giorni di Bari si conferma così non solo un momento di aggiornamento scientifico, ma anche un crocevia di visioni e buone pratiche che rispondono appieno alle esigenze e alle sfide del presente e del futuro.