La caccia all’esecutore materiale dell’attentato a Sigfrido Ranucci prosegue. Gli inquirenti stanno indagando un ex militare dell’est Europa, in grado di maneggiare ordigni.
Attentato a Ranucci, l’indagine sull’ex militare in grado di maneggiare ordigni
Chi ha fatto saltare in aria l’auto del giornalista Sigfrido Ranucci e di sua figlia? Le indagini da parte degli inquirenti proseguono e, secondo le ultime notizie, l’esecutore materiale dell’attentato potrebbe essere un ex militare dell’Est Europa, in grado di maneggiare ordigni e, forse, proveniente dal sottobosco della mala romana e che avrebbe agito su commissione di più soggetti ma che potrebbe anche essere arrivato da fuori.
Questo è perlomeno l’identikit dell’attentatore, secondo Il Giornale. Grazie alle telecamere, gli inquirenti hanno individuato un uomo incappucciato che, la sera dell’attentato al giornalista di “Report“, è stato visto mentre si allontanava indisturbato da Campo Ascolano, luogo ricordiamo dove è avvenuta l’esplosione dell’auto. Qualcuno quindi che seguiva Ranucci, tornato a Roma dopo alcuni giorni. Gli inquirenti stanno ora cercando di ricostruire il percorse della Panda nera su cui il presunto attentatore si sarebbe poi dileguato. E, inoltre, potrebbe anche essere la stessa persona che, nel mese di agosto, aveva forzato la residenza estiva dello stesso Ranucci.
Attentato a Ranucci: indagine per danneggiamento aggravato dal metodo mafioso
Come detto stanno proseguendo le indagini al fine di individuare l’esecutore dell’attentato a Ranucci. Si sta ora indagando su un ex militare dell’Est Europa. Ricordiamo che l’indagine del pm Carlo Villani è per danneggiamento aggravato dal metodo mafioso. Come riporta sempre Il Giornale, sotto osservazione da parte della Digos le immagini delle 40 telecamere della zona. Dal 2021 le denunce da parte del giornalista di “Report” per minacce ricevuto sono ben 11, dalle lettere anonime ai proiettili P38. Ora si attente l’informativa del Ris sull’esplosivo, che è stato realizzato con un chilo di polvere pirica compressa. Un esperto di esplosivo a Il Giornale: “è un lavoro da esperti, spesso c’è una firma tecnica che ci aiuta a ricondurci all’autore.” Proprio per questo si parla dell’ex militare dell’Est Europa, qualcuno che seguiva il giornalista.