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Autovelox a rischio di spegnimento: cosa aspettarci

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Il censimento degli autovelox è fondamentale per la sicurezza stradale, ma i Comuni non si muovono.

Diciamoci la verità: la gestione degli autovelox in Italia è un vero e proprio puzzle, e ora i pezzi sembrano non combaciare più. Se i Comuni non si affrettano a effettuare il censimento degli autovelox, potremmo trovarci di fronte a una situazione surreale, con i dispositivi di controllo della velocità che si spengono. E chi pagherà il prezzo di questo disguido? Indovinate un po’…

Il decreto che non arriva

Il Codacons ha lanciato l’allerta: è necessario un decreto attuativo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e la scadenza è fissata per il 19 agosto. Se questa data scade senza che venga preso un provvedimento, i Comuni si troveranno in una situazione paradossale. Gli autovelox, che dovrebbero garantire la sicurezza sulle strade, potrebbero diventare dei semplici ornamenti, spenti e inutilizzati. E ci si chiede: era davvero necessario arrivare a questo punto?

La realtà è meno politically correct: i dati parlano chiaro. Negli ultimi anni, gli incidenti stradali sono aumentati, e la presenza degli autovelox ha dimostrato di avere un impatto significativo sulla riduzione della velocità e, quindi, sul numero di incidenti. Ma chi se ne frega? I burocrati sembrano più interessati a compilare scartoffie piuttosto che a garantire la sicurezza dei cittadini. E così, il rischio di un caos totale si fa sempre più concreto.

Statistiche scomode e responsabilità

Facciamo un passo indietro e analizziamo i fatti. Secondo le statistiche, l’80% degli automobilisti rispetta i limiti di velocità quando sa di essere sotto osservazione. Ma cosa accadrà quando gli autovelox non saranno più attivi? La verità è che senza un adeguato controllo, ci sarà un aumento della velocità e, di conseguenza, un incremento degli incidenti. E chi pagherà il prezzo di questo fallimento amministrativo? I cittadini, naturalmente.

La responsabilità ricade non solo sui singoli Comuni, ma anche sul governo centrale che non riesce a coordinare un’azione efficace. In un paese dove il traffico è un problema quotidiano, non possiamo permetterci di lasciare i nostri autovelox spenti. Dobbiamo domandarci: chi sta realmente tutelando la nostra sicurezza stradale? La risposta è scomoda e, probabilmente, nessuno.

Una riflessione amara

In conclusione, siamo di fronte a un bivio. Da un lato, abbiamo l’urgenza di attuare un censimento degli autovelox che è fondamentale per la sicurezza. Dall’altro, i nostri amministratori sembrano incapaci di prendere decisioni tempestive e concrete. La realtà è che il caos è dietro l’angolo e, se non ci muoviamo in fretta, ci troveremo a dover affrontare le conseguenze delle nostre omissioni.

Invitiamo dunque a riflettere: quali sono le priorità dei nostri governanti? Non si tratta solo di mettere in funzione dei dispositivi, ma di garantire che le strade siano sicure per tutti. È tempo di alzare la voce e chiedere risposte chiare, perché la sicurezza stradale non può essere un tema da trattare con superficialità.