La tragedia della bimba sbranata dal pitbull ad Acerra nella notte tra il 15 e il 16 febbraio 2025 ha riacceso l’attenzione in queste ore. Gli esiti dell’autopsia hanno chiarito cosa è accaduto davvero, dopo mesi di ricostruzioni discordanti e informazioni distorte.
Bimba di 9 mesi sbranata dal pitbull: indagini, false piste e responsabilità familiari
Alla drammaticità della vicenda si è sommata la diffusione incontrollata di ricostruzioni infondate: sui social erano circolate teorie prive di riscontro, accuse infamanti e interpretazioni errate di elementi come il pigiamino sporco di sangue gettato nei rifiuti o la stanza ripulita nelle ore successive. Gli investigatori avrebbero chiarito che il pigiama era stato tagliato e smaltito dal personale medico durante i soccorsi e che la pulizia dell’abitazione sarebbe avvenuta solo dopo i rilievi della Scientifica.
I due cani, il pitbull Tyson e la meticcia Laika, sono stati trasferiti in un centro specializzato per valutazioni comportamentali; Laika sarebbe deceduta un mese dopo. Le verifiche hanno evidenziato l’assenza di aggressività del pitbull in ambiente controllato, ma ciò non modifica la conclusione della perizia.
Bimba di 9 mesi sbranata dal pitbull: arrivano i risultati dell’autopsia e fanno chiarezza
Le conclusioni dell’autopsia hanno fatto piena chiarezza su una tragedia che aveva profondamente turbato l’opinione pubblica: la bimba di nove mesi morta nella notte tra il 15 e il 16 febbraio ad Acerra è deceduta a causa di una compressione letale al collo provocata dal pitbull di famiglia. Gli accertamenti del medico legale Maurizio Saliva, affiancato dal veterinario forense Orlando Paciello, hanno confermato che la pressione esercitata dall’animale è stata immediata e incompatibile con la vita, escludendo del tutto la frattura del collo ipotizzata nei primi giorni.
Non si sarebbe trattato di un attacco di tipo predatorio, ma di una reazione improvvisa, probabilmente scatenata da un movimento o dal pianto della bambina. La dinamica, pur rara, rientra in comportamenti che possono emergere in condizioni di forte eccitazione o confusione del cane.
Intanto l’indagine prosegue e il padre, che quella notte dormiva accanto alla figlia e ai due cani, rimane indagato per omicidio colposo per omessa sorveglianza. È stato lui a trovare la piccola a terra, in una pozza di sangue, e a trasportarla di corsa nella vicina clinica, dove però non è stato possibile salvarla.