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Bullismo, Caponetti (Osservatorio nazionale): "Da gennaio nuovo progetto, già fatto lavoro importante"

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Roma, 9 ott. - (Adnkronos) - “Faccio parte del comitato scientifico dell’Osservatorio Nazionale sul Bullismo e sul Disagio Giovanile, è qualcosa che porto avanti perché secondo me stiamo realizzando iniziative importanti, visto che il malessere dei giovani è qualcosa...

Roma, 9 ott. – (Adnkronos) – “Faccio parte del comitato scientifico dell’Osservatorio Nazionale sul Bullismo e sul Disagio Giovanile, è qualcosa che porto avanti perché secondo me stiamo realizzando iniziative importanti, visto che il malessere dei giovani è qualcosa che, credo, riguardi tutti noi". Lo dice la psicologa e criminologa Elisa Caponetti, intervendo al panel dal titolo "Strumenti e azioni.

Esperienze e proposte per affrontare bullismo e disagio giovanile", nel corso degli Stati generali dell'educazione e della prevenzione, presso la sede dell'Adnkronos a Roma. Secondo Caponetti la società di oggi è "caratterizzata da fragilità, da vuoti, anche di valore e di modelli. Noi parliamo di bullismo ma io vedo sia in ambito clinico sia in ambito giuridico un aumento di disagio psicologico che coinvolge tutte le generazioni".

Per questo motivo, l'Osservatorio ha presentato "un progetto – spiega Caponetti – grazie a un protocollo realizzato con una società che produce macchinette per fare fototessere, in cui i ragazzi possono chiedere aiuto. C’è una box e il ragazzo potrà spingere un bottone, posizionato dentro a questa box all'interno delle macchinette, e collegarsi con un call center dove ci sono i professionisti dell’osservatorio". Caponetti dice che il progetto "partirà da gennaio 2026, quando verranno installate le prime 100 cabine in tutta Italia". La psicologa racconta che una volta partito il contatto con l'operatore, "questo raccoglierà una serie di dati e, da quel momento, in base alla situazione specifica, invierà la situazione alla nostra rete di professionisti, avvocati e psicologi".

Caponetti sostiene che l'obiettivo di questo nuovo progetto sia "fare qualcosa di concreto contro le situazioni di bullismo. Perché siamo consapevoli della vastità del fenomeno, delle caratteristiche, ma dietro il sintomo c’è sempre un disagio", conclude.