Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha lanciato una notizia che sta facendo discutere: a partire dal 20 agosto, i turisti provenienti da Malawi e Zambia dovranno versare una cauzione per entrare negli USA. Questa misura, annunciata martedì, ha già sollevato un coro di critiche da parte di attivisti e gruppi per i diritti umani.
Ma cosa significa realmente per i visitatori di questi paesi?
Dettagli sulla nuova normativa
In concreto, i cittadini di Malawi e Zambia dovranno versare una cauzione che varia tra i 5.000 e i 15.000 dollari al momento del colloquio per il visto. Se il visitatore rispetta le condizioni del visto e lascia gli Stati Uniti entro la scadenza stabilita, l’importo versato verrà restituito. Tuttavia, c’è un risvolto: se un turista supera il limite del visto o richiede asilo, il governo federale si riserva il diritto di trattenere la cauzione. È un approccio che punta a scoraggiare i soggiorni irregolari, in particolare da chi proviene da paesi con alti tassi di overstay, come dimostrano le statistiche: Malawi e Zambia presentano tassi di oltrestay rispettivamente del 14,3% e dell’11,1%. Nonostante ciò, il numero totale di visitatori da queste nazioni negli USA è relativamente basso, con solo 1.655 arrivi da Malawi e 3.493 da Zambia nel 2023.
Reazioni e polemiche
La decisione ha scatenato un acceso dibattito. Attivisti come Robert McCaw, direttore delle relazioni governative del Council on American-Islamic Relations (CAIR), non si sono trattenuti. McCaw ha descritto la nuova misura come un “legalised shakedown”, un modo per sfruttare i viaggiatori vulnerabili. Le sue parole sono chiare: “Questo non riguarda la sicurezza nazionale, ma è un modo per strumentalizzare la politica immigratoria e punire i paesi meno favoriti”.
Il portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce, ha però difeso la misura come una strategia necessaria per tutelare le leggi sull’immigrazione americana e contrastare il fenomeno degli overstay. Questa iniziativa si inserisce all’interno di un programma pilota di 12 mesi e segue l’ordine esecutivo firmato dal presidente Trump, che ha promesso di rafforzare l’applicazione delle leggi sull’immigrazione.
Contesto e implicazioni future
Le misure sui visti non sono una novità, ma l’applicazione di cauzioni nei confronti di paesi specifici segna un cambio di rotta significativo nella politica migratoria statunitense. Secondo l’ultimo rapporto del Dipartimento della Sicurezza Nazionale (DHS), nel 2023 sono stati segnalati oltre 565.000 casi di overstay, corrispondenti all’1,45% degli ingressi non immigrati. Eppure, la maggior parte dei visitatori rispetta i termini del proprio visto.
In futuro, il governo degli Stati Uniti prevede di ampliare la lista dei paesi soggetti a cauzioni. Questo potrebbe rendere l’accesso al mercato americano ancora più difficile per i cittadini di paesi in via di sviluppo, accentuando così le disuguaglianze nel sistema di immigrazione. La situazione continua a evolversi rapidamente, e sarà cruciale rimanere aggiornati sugli sviluppi futuri e sulle reazioni internazionali a queste nuove politiche. Sei pronto a seguire questa evoluzione?