La paura torna nelle colline del Beneventano: una scossa di terremoto scuote Castelvetere in Val Fortore e i comuni limitrofi, costringendo famiglie e studenti a evacuare le scuole e le abitazioni. In pochi minuti, la routine quotidiana lascia spazio all’emergenza, mentre le autorità e i soccorritori entrano in azione per garantire sicurezza e controlli sugli edifici.
Controlli e sicurezza: la risposta delle autorità a Castelvetere
Protezione Civile, Vigili del Fuoco e tecnici comunali hanno avviato verifiche sugli edifici pubblici e privati. Le scuole chiuse sono state controllate una ad una: nelle strutture più vecchie si temono danni agli intonaci e alle fondamenta.
Nessun ferito è stato segnalato, ma la tensione resta alta: genitori ansiosi, bambini confusi e vicini pronti a offrire aiuto hanno creato un senso di comunità nel mezzo della paura.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia monitora costantemente la zona, mentre i sindaci invitano a non sottovalutare eventuali danni e a rispettare le indicazioni ufficiali.
“Andate a prendere i vostri figli”, chiusura immediata dopo le scosse di terremoto a Castelvetere
Una scossa ha rotto il silenzio del piccolo comune italiano, svegliando Castelvetere in Val Fortore e i comuni vicini di San Bartolomeo in Galdo, Baselice e Montefalcone di Val Fortore con un boato secco che ha fatto tremare edifici e piazze. Le famiglie si sono precipitate in strada tra urla e telefoni in mano, mentre i bambini, molti dei quali già in classe, sono stati guidati dai docenti verso i punti di raccolta esterni.
Alcuni abitanti hanno raccontato di aver visto crepe apparire lungo i muri delle case, mentre altri hanno descritto il boato come un colpo di tuono improvviso che ha fatto tremare anche finestre e porte.