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COP30 in Brasile: è caos per gli alloggi e i costi alle stelle

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Non crederai mai a quanto stanno aumentando i prezzi per il COP30! Ecco cosa sta succedendo a Belém.

Il Brasile si trova ad affrontare una crisi logistica senza precedenti a pochi mesi dal COP30, il summit sul clima che si terrà a Belém. Con gli hotel già esauriti e i costi alle stelle, i delegati temono di non riuscire a trovare un letto dove dormire. Ma cosa sta realmente accadendo? Scopriamo insieme le cinque ragioni che potrebbero trasformare questo evento in un flop clamoroso.

1. La mancanza di alloggi adeguati

Belém, una città che non ha mai ospitato un evento di questa portata, si trova in grossa difficoltà. Gli hotel sono stati prenotati in tempi record e i pochi rimasti hanno prezzi che superano i mille dollari a notte. Questo scenario rischia di escludere i paesi a basso reddito e le organizzazioni della società civile, fondamentali per un summit che deve rappresentare il mondo intero. Ti immagini di dover pernottare in una scuola convertita o in una caserma militare?

La situazione è così critica che anche i paesi più ricchi stanno esprimendo preoccupazioni: nessuna delegazione europea ha ancora prenotato la propria sistemazione. È chiaro che senza una soluzione rapida, il COP30 potrebbe rivelarsi un evento elitario, piuttosto che un incontro globale.

2. Costi insostenibili per la partecipazione

Le spese per il COP30 stanno diventando un vero e proprio argomento di dibattito. Gli ospiti sono stati avvertiti che una cabina su una nave da crociera potrebbe costare tra i 700 e i 1.300 dollari a notte. E sebbene il Brasile prometta tariffe più basse, come 250 dollari per le cabine e 100 per le stanze in affitto, resta l’incertezza sulla loro disponibilità e sulla distanza dal centro del summit. Quanto è frustrante non sapere se riuscirai a trovare un posto dove dormire?

Molti delegati si chiedono se potranno permettersi di partecipare. Il diplomatico tanzaniano Richard Muyungi ha già espresso le sue preoccupazioni, affermando che i costi rappresentano un ostacolo insormontabile per molti. E se a questo si aggiungono le spese per i voli e i trasporti, diventa chiaro che non tutti avranno accesso a questo importante incontro.

3. La pressione logistica e le preoccupazioni sanitarie

Oltre ai costi, ci sono timori riguardo alla capacità dell’aeroporto locale e alla disponibilità di voli domestici. Belém ha collegamenti diretti molto limitati, il che complica ulteriormente la situazione per i delegati in arrivo. Anche la qualità delle cure mediche nella regione è sotto scrutinio. Ti sei mai chiesto come si sentirebbero i partecipanti in caso di malessere?

Le delegazioni europee hanno condiviso le loro preoccupazioni in incontri riservati, sottolineando l’importanza di garantire che i negoziatori possano avere accesso a un sonno adeguato per svolgere efficacemente il loro lavoro. Con orari di lavoro estenuanti, la mancanza di sistemazioni adeguate rischia di influenzare negativamente i risultati delle negoziazioni. È un vero e proprio gioco di equilibrio!

4. Un summit accessibile o un esclusivo club?

Con la crescente preoccupazione che il COP30 possa diventare il summit più inaccessibile della storia, le voci di dissenso si fanno sempre più forti. Già diversi rappresentanti hanno espresso la loro frustrazione, evidenziando che la rappresentanza dei paesi in via di sviluppo e delle voci indigene potrebbe essere compromessa. Se il summit non si dimostrerà inclusivo, come potrà mantenere la sua credibilità?

Il CEO del COP30, Ana Toni, ha dichiarato che il Brasile sta ascoltando le preoccupazioni e sta lavorando per risolvere i problemi logistici. Tuttavia, il tempo stringe e le soluzioni devono arrivare rapidamente. La pressione è palpabile, e chiunque stia seguendo l’evoluzione di questo summit sa che la posta in gioco è altissima.

5. L’ombra del fallimento sul Brasile

La reputazione internazionale del Brasile è a rischio. Il paese ha una solida esperienza nell’organizzazione di eventi globali, ma non in una città come Belém, dove le infrastrutture necessarie per un evento così impegnativo non sono state completamente sviluppate. La pressione è alta, e il rischio di un evento disastroso si fa concreto.

In un momento in cui il mondo guarda al Brasile per guidare la lotta contro il cambiamento climatico, l’incapacità di fornire alloggi adeguati e accessibili potrebbe minare la fiducia e la cooperazione a lungo termine. Le aspettative sono alte, ma le preoccupazioni logistiche potrebbero trasformare questo summit in un fallimento clamoroso. E tu, cosa ne pensi? Riuscirà il Brasile a evitare questo disastro e a dimostrare di essere all’altezza della sfida? 🧐