Roma, 16 lug. (Labitalia) – "L'Unione europea deve agire come un blocco coeso di fronte alla guerra commerciale che rischia di compromettere il posizionamento delle produzioni italiane faticosamente conquistato negli anni sull’importantissimo mercato USA. Le recenti dichiarazioni in merito agli aumenti dei dazi al 30% sulle esportazioni europee non rappresentano solo una minaccia economica, ma anche una sfida diretta per l'industria italiana che dovrà fare tesoro di questa prova comunque vada".
A dirlo Valter Quercioli, presidente di Federmanager.
“Se questa misura dovesse entrare in vigore – continua – l'impatto economico sarebbe molto significativo: oltre 35 miliardi di euro di esportazioni italiane dovrebbero trovare nuovi mercati di sbocco. I settori più vulnerabili sono tra quelli più strategici per il nostro Paese: agroalimentare, farmaceutica, automotive e chimica. Le perdite per l’agroalimentare potrebbero raggiungere i 2,3 miliardi di euro, con aumenti tariffari fino al 45% per i formaggi, 35% per i vini e 42% per le conserve e le marmellate. La farmaceutica, che rappresenta una parte significativa dell’export italiano, rischia danni superiori a 4 miliardi di euro”.
“In questo scenario – aggiunge Quercioli – la risposta deve essere unitaria e forte. I nostri manager sono già pronti ad attuare soluzioni alternative per le imprese in cui operano ma diventa fondamentale da parte delle istituzioni una strategia e degli investimenti per sostenerli in questa sfida complessa. L’approccio a nuovi mercati richiede conoscenze, investimenti, un supporto concreto dalle rappresentanze e organismi che operano sul piano internazionale e, naturalmente, adeguate competenze manageriali. Siamo in campo per offrire agli interlocutori istituzionali le migliori competenze manageriali, in grado di definire politiche industriali e commerciali incisive anche in risposta ai mutevoli scenari internazionali. La nostra Federazione è pronta a mettere sul tavolo proposte concrete che recepiscano le istanze di cittadini e imprese e contestualmente favoriscano l'innovazione, la sostenibilità e il rafforzamento della competitività di cui il sistema ha bisogno”.