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Depistaggio Borsellino: il 21 marzo udienza preliminare per 4 poliziotti indagati per falso

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Caltanissetta, 22 gen. (Adnkronos) - E' stata fissata per il prossimo 21 marzo a Caltanissetta, davanti al gup David Salvucci, l'udienza preliminare nei confronti di quattro poliziotti accusati nell'ambito dell'inchiesta sul depistaggio sulle indagini sulla strage di via D'A...

Caltanissetta, 22 gen. (Adnkronos) – E' stata fissata per il prossimo 21 marzo a Caltanissetta, davanti al gup David Salvucci, l'udienza preliminare nei confronti di quattro poliziotti accusati nell'ambito dell'inchiesta sul depistaggio sulle indagini sulla strage di via D'Amelio. Gli indagati sono Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli, accusati di aver dichiarato in aula, durante il processo di primo grado, il falso.

Erano stati i giudici del tribunale di primo grado a mandare i verbali delle loro deposizioni in procura, al termine del processo per il depistaggio che ha visto imputati l’ex dirigente Mario Bò, gli ex ispettori Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo (per i primi due è scattata la prescrizione, il secondo è stato assolto, il processo è adesso in appello). I tre sono di nuovo alla sbarra nel processo d'appello, tuttora in corso davanti alla Corte d'Appello di Caltanissetta. "L’ispettore Maurizio Zerilli ha detto 121 non ricordo, e non su circostanze di contorno», ha scritto il tribunale di Caltanissetta nelle motivazioni della sentenza di primo grado. Oltre cento i non ricordi di un altro ispettore, Angelo Tedesco, in aula. E 110 i non ricordo del suo collega Giuseppe Di Ganci. Il quarto ispettore del gruppo che avrebbe dovuto indagare sui retroscena delle stragi, Vincenzo Maniscaldi, "non si è trincerato dietro ai non ricordo, ma si è spinto a riferire circostanze false", come ha scritto il collegio presieduto da Francesco D’Arrigo. Dopo la trasmissione dei verbali ai pm, i quattro poliziotti sono finiti indagati, convocati in procura si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. "Nel clima di omertà istituzionale il dibattimento ha consentito di cristallizzare quattro ipotesi nelle quali soggetti appartenenti o ex appartenenti alla polizia di Stato e al gruppo Falcone e Borsellino hanno reso dichiarazioni insincere", hanno scritto i giudici di primo grado.