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Elia Del Grande Ritrovato Dopo la Fuga dalla Struttura di Lavoro

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La storia di Elia Del Grande, fuggito da un istituto di lavoro e successivamente catturato a Cadrezzate, mette in evidenza un passato segnato da violenza e tragedia.

La vicenda di Elia Del Grande, un uomo con un passato criminale inquietante, ha preso una piega drammatica quando è stato arrestato dopo una breve latitanza. Fuggito dalla casa di lavoro di Castelfranco Emilia, dove stava scontando una pena di 30 anni per aver ucciso la sua famiglia, Del Grande ha trovato rifugio nel suo comune natale, Cadrezzate, in provincia di Varese.

Le indagini condotte dai carabinieri di Varese e Modena, supportate dal Ros di Milano, hanno avuto inizio subito dopo la fuga avvenuta il 30 ottobre. Nonostante le difficoltà nella ricerca, dovute alla profonda conoscenza del territorio da parte del fuggitivo, gli inquirenti sono riusciti a rintracciarlo in breve tempo.

La fuga di Del Grande

Il 50enne si era allontanato dalla casa di lavoro, un’istituzione pensata per il reinserimento sociale, utilizzando un sistema ingegnoso. Per sfuggire alla cattura, ha fatto ricorso a un pedalò per muoversi sul lago di Monate, navigando tra darsene e canneti durante la notte. La sua abilità nel muoversi nell’ambiente circostante ha complicato la cattura, consentendogli di eludere le forze dell’ordine per diversi giorni.

Un passato oscuro

La storia di Del Grande è segnata da un crimine atroce avvenuto il 7 gennaio 1998, quando, all’età di 22 anni, uccise brutalmente i genitori e il fratello. Questo tragico evento, noto come la strage dei fornai, ha scosso l’intera comunità. Le motivazioni del delitto sono state legate alla sua relazione con una donna di origine dominicana, non accettata dalla sua famiglia.

Dopo aver commesso il triplice omicidio, Del Grande tentò di fuggire in Svizzera, ma fu fermato e successivamente condannato. La pena iniziale di ergastolo fu ridotta a 30 anni per vizio parziale di mente, ma la sua condotta in carcere ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sua pericolosità sociale.

Le indagini e il fermo

La collaborazione tra le procure di Modena e Varese è stata cruciale per il successo delle operazioni di ricerca. Nonostante le difficoltà, gli inquirenti hanno potuto contare su informazioni cruciali che hanno indirizzato le loro indagini nella direzione giusta. Del Grande, infatti, aveva ancora legami nel suo paese d’origine, dove è stato infine catturato. La latitanza è durata solo 13 giorni, ma ha messo in luce le falle nel sistema di sicurezza delle case di lavoro.

Riflessioni sulla struttura di reinserimento

In una lettera inviata alla stampa, Del Grande ha espresso il suo punto di vista sulla sua situazione, lamentando la scarsa adeguatezza delle strutture come quella in cui era recluso. Ha descritto le case di lavoro come una sorta di prigione, senza reali opportunità di riabilitazione. La sua testimonianza solleva interrogativi sulle condizioni di vita all’interno di tali istituzioni e sulla loro reale efficacia nel reinserire ex detenuti nella società.

Ora, dopo la cattura, Del Grande è tornato sotto la custodia delle autorità e dovrà affrontare nuovamente le conseguenze delle sue azioni. Le sue dichiarazioni e il suo passato torneranno a essere al centro dell’attenzione, mentre la comunità cerca di elaborare il trauma di eventi così devastanti.