Argomenti trattati
Nel mese di dicembre, la Russia si prepara a un passo significativo nel suo mercato dei capitali. Il Ministero delle Finanze ha annunciato la prima emissione di obbligazioni governative denominate in yuan cinese. Questa iniziativa, attesa da molti anni, segna un cambiamento importante nella strategia di finanziamento del governo russo.
Dettagli dell’emissione dei bond
Il Ministero delle Finanze ha comunicato che saranno emesse due serie di obbligazioni, ciascuna con un valore nominale di 10.000 yuan (circa 1.400 dollari). La durata di queste obbligazioni varierà da tre a sette anni, con pagamenti di interessi che verranno effettuati ogni sei mesi. La raccolta delle domande è programmata per il 2 dicembre, mentre la vendita vera e propria avverrà il 8 dicembre.
Opzioni per gli investitori
Una delle caratteristiche più interessanti di questa emissione è la flessibilità offerta agli investitori. Essi possono scegliere di ricevere i pagamenti in yuan o in rubli. Questa opzione non solo amplia il potenziale bacino di investitori, ma rende anche questi strumenti più accessibili a una varietà di attori, dai grandi istituti bancari ai piccoli investitori privati.
Contesto economico e necessità di finanziamento
La decisione di emettere obbligazioni in yuan arriva in un momento cruciale per la Russia, che sta affrontando una significativa diminuzione delle entrate. Secondo le stime del Ministero delle Finanze, il deficit per l’anno in corso potrebbe raggiungere 5,7 trilioni di rubli (circa 63 miliardi di dollari), un incremento rispetto alla previsione iniziale di 1,2 trilioni.
La crisi di liquidità attuale è aggravata da una riduzione del 20% delle entrate provenienti da petrolio e gas rispetto all’anno precedente. Inoltre, le entrate da dazi doganali hanno subito una flessione del 19%, generando ulteriori pressioni sul bilancio statale.
Il ruolo delle aziende energetiche
Il Ministero prevede di attrarre un’ampia gamma di investitori, tra cui banchieri, gestori di fondi e broker al dettaglio. L’attenzione è rivolta in particolare alle aziende del settore energetico che, grazie alle transazioni con la Cina, dispongono di surplus di yuan nei loro depositi bancari. Questa situazione rappresenta un’opportunità non solo per il governo, ma anche per le imprese interessate a diversificare le proprie risorse finanziarie.
Un passo verso un nuovo equilibrio finanziario
Questa emissione di bond in yuan segna un cambiamento epocale, soprattutto considerando che l’idea di utilizzare la valuta cinese per i titoli di stato era stata proposta per la prima volta circa dieci anni fa. Tuttavia, le restrizioni normative imposte dalla Cina avevano ostacolato tali piani. Solo dopo il, con l’aumento delle transazioni tra Mosca e Pechino e il declino dell’uso del dollaro e dell’euro, si è tornati a considerare seriamente questa possibilità.
In futuro, il Ministero delle Finanze potrebbe emettere fino a quattro tranche di obbligazioni in yuan, per un valore complessivo stimato di circa 400 miliardi di rubli. Se i piani andranno a buon fine, l’emissione di dicembre potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova era per il mercato del debito russo.