La famiglia anglo-australiana residente nel bosco di Palmoli finisce di nuovo sotto i riflettori dopo i recenti controlli sui loro conti bancari. Ecco cosa è emerso.
Famiglia nel bosco: motivazioni della revoca dell’avvocato e difficoltà comunicative
Catherine e Nathan, coppia anglo-australiana residente nel bosco di Palmoli con tre figli ora affidati ai servizi sociali, hanno spiegato, come riportato da Il Gazzettino, le ragioni della decisione di sostituire il loro legale, Giovanni Angelucci, che li aveva assistiti sin dall’inizio della vicenda giudiziaria nel 2024.
Secondo quanto riportato dai loro nuovi difensori, Marco Femminella e Danila Solinas, la scelta è stata dettata dal desiderio di ristabilire la verità e instaurare un dialogo chiaro e diretto con le istituzioni.
La coppia respinge le accuse di aver rifiutato soluzioni abitative alternative e sottolinea come le difficoltà linguistiche abbiano rappresentato un ostacolo significativo: solo recentemente hanno potuto leggere e comprendere l’ordinanza tradotta integralmente in inglese.
Questo passaggio evidenzia il clima di incomprensioni, timori e difficoltà comunicative che ha caratterizzato i mesi precedenti. Catherine e Nathan ribadiscono che ogni decisione, compreso il trasferimento in Abruzzo, è stata guidata esclusivamente dal benessere dei figli, definiti il «baricentro unico e indiscusso» della famiglia.
Famiglia nel bosco e conti bancari: i controlli svelano particolari inattesi
Nella seconda parte della loro dichiarazione, secondo Il Gazzettino, la coppia ha evidenziato l’impossibilità di dimostrare adeguatamente l’educazione offerta ai figli, ostacolata dalla tardiva acquisizione di documenti fondamentali. Catherine e Nathan dichiarano ora di voler collaborare, più consapevoli degli atti giudiziari, riconoscendo le istituzioni come interlocutori con cui condividono l’obiettivo della tutela dei bambini.
Dal punto di vista economico, il fascicolo giudiziario mostrerebbe una situazione complessa: al 31 marzo 2025 il saldo attivo sarebbe di 128 euro, salito a 362 euro al 30 giugno, mentre le entrate complessive nel periodo ammonterebbero a circa 19mila euro, provenienti principalmente da bonifici dei familiari, alcuni superiori a 2.000 o 5.000 euro. Somme minori, tra 100 e 150 euro, deriverebbero da piccole prestazioni lavorative di Catherine in Italia. Tra i movimenti figurerebbero anche una donazione di 400 euro verso John Cipolla, rappresentante dell’Alliance of Indigenous Nations, collegata a presunti “tribunali paralleli”.
Sulla vicenda è intervenuto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, confermando che sono in corso accertamenti e che le prossime determinazioni dipenderanno dagli esiti delle verifiche tecniche in corso. La storia della famiglia di Palmoli resta così complessa, con il futuro delle decisioni istituzionali e delle azioni dei genitori strettamente intrecciato.