Argomenti trattati
Il conflitto a Gaza sta vivendo un’intensificazione drammatica, con un numero crescente di vittime e una crisi umanitaria che si aggrava. Secondo le ultime notizie, almeno 22 palestinesi, tra cui due bambini, sono stati uccisi a seguito dei bombardamenti incessanti delle forze israeliane. Questo porta il totale a 72 palestinesi deceduti nelle ultime 24 ore, secondo fonti mediche locali.
Il contesto della crisi a Gaza
Da giovedì mattina, la situazione a Gaza City è diventata particolarmente critica, con attacchi aerei che colpiscono edifici residenziali. Le forze israeliane stanno attuando un assedio della città in preparazione di un’offensiva maggiore contro il gruppo militante Hamas. Fonti dall’ospedale al-Awda hanno confermato diversi decessi a causa dei bombardamenti, e la tensione sta crescendo in tutto il territorio.
Secondo il Times of Israel, circa 200.000 palestinesi sono già stati costretti ad abbandonare Gaza City nell’ultimo periodo, un’operazione che Amnesty International ha definito “illegale e disumana”. Le conseguenze di questi sgomberi forzati sono devastanti, con famiglie che cercano disperatamente un rifugio sicuro mentre i bombardamenti continuano.
Denuncia di Amnesty International
In una dichiarazione ufficiale, Amnesty International ha chiesto a Israele di “immediatamente revocare” l’ordine di sgombero di massa, definendolo “crudele” e “illegale”. La portavoce Heba Morayef ha descritto questo ordine come una ripetizione devastante di un precedente decreto che aveva colpito il nord di Gaza a ottobre 2023. “Forzare i palestinesi a lasciare le loro case è una violazione del diritto umanitario internazionale e costituisce crimini di guerra,” ha aggiunto Morayef.
Molti palestinesi che tentano di fuggire non riescono a farlo a causa dei costi di trasporto o della mancanza di spazi adeguati per l’evacuazione. “Non esiste un luogo sicuro a Gaza, incluso l’area ‘umanitaria’ designata da Israele,” ha dichiarato un testimone. La situazione è diventata una questione di vita o di morte, con i civili che affrontano scelte impossibili.
La risposta della comunità internazionale
Nel frattempo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annunciato che rimarrà a Gaza City nonostante gli ordini di evacuazione. In una dichiarazione, il Direttore Generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha espresso il suo sgomento per la situazione, affermando che l’area designata per l’evacuazione non può supportare i bisogni dei sfollati. “Questa catastrofe è di origine umana e la responsabilità è di tutti noi,” ha dichiarato.
Le richieste di cessate il fuoco e di rispetto del diritto umanitario internazionale stanno crescendo, mentre la comunità internazionale osserva con preoccupazione l’escalation del conflitto e le sue conseguenze devastanti per la popolazione civile di Gaza.