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Migranti in fuga, morti e dispersi nel Mediterraneo: il tragico bilancio del 2025

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Migranti in viaggio verso l’Europa: morti nel Mediterraneo e traversate pericolose. Dati dal rapporto 'Il Diritto d’Asilo' della Fondazione Migrantes.

Il Mediterraneo resta una delle rotte più insidiose per i migranti diretti in Italia e in Europa: ogni anno centinaia di persone perdono la vita o scompaiono durante la traversata, mentre chi sopravvive affronta spesso violenze e deportazioni. I numeri dei morti ricordano l’urgenza di politiche di soccorso e protezione efficaci, come sottolinea il Rapporto Migrantes 2025.

Migranti e la rotta del Mediterraneo: politiche di accoglienza, protezione e sfide europee

L’Italia ospita all’inizio del 2025 circa 484 mila cittadini non comunitari titolari di permessi per protezione e asilo, con un incremento del 17% rispetto all’anno precedente, seppur pari solo allo 0,8% della popolazione residente. I richiedenti asilo registrati nei primi otto mesi del 2025 sono circa 85 mila, in calo del 20% rispetto al 2024, e le Commissioni territoriali hanno concesso lo status di rifugiato a 2.800 persone, protezioni sussidiarie a 6.100 e complementari a 6.000. I dinieghi raggiungono il 69,5%, confermando la tendenza restrittiva che perdura da anni.

Il report mette in luce anche le criticità del “modello Albania”, definito “ai margini della democrazia” come paradigma di esternalizzazione del controllo migratorio e della detenzione amministrativa. La Fondazione Migrantes sottolinea come “l’opacità sistemica, alimentata dall’esclusione di società civile e media, diventa essa stessa strumento di governo”. Nonostante ciò, emergono forme di resistenza e monitoraggio civico, a dimostrazione che è possibile riaffermare il rispetto dei diritti e della trasparenza.

L’Italia continua inoltre a sostenere corridoi umanitari e programmi di reinsediamento: dal 2016 a oggi, quasi 8.300 persone sono arrivate in Europa in sicurezza tramite queste iniziative, di cui oltre 7.100 in Italia, e circa 300 studenti rifugiati hanno potuto accedere all’università italiana tramite il progetto UNICORE.

Il Mediterraneo è un cimitero: lo straziante numero dei migranti morti o dispersi nel 2025

Nell’autunno del 2025 si osserva un aumento degli arrivi di rifugiati e migranti in Italia via Mediterraneo: da gennaio al 30 ottobre sono circa 59 mila le persone sbarcate, segnando un incremento del 7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Secondo il report “Il Diritto d’Asilo 2025” della Fondazione Migrantes, a prevalere fra i Paesi di provenienza è il Bangladesh, con quasi 18 mila arrivi, seguito da Egitto, Eritrea, Pakistan, Sudan e Somalia. La Libia continua a essere il principale punto di partenza, con quasi 33 mila arrivi registrati fino a luglio, pari all’89% del totale, mentre la Tunisia rappresenta solo il 7%.

Il ruolo delle ONG rimane fondamentale: solo nei primi sette mesi del 2025 le navi umanitarie hanno salvato oltre 7 mila persone, contribuendo a quasi quattro decimi dei soccorsi in mare. Nel complesso, considerando anche il 2023 e il 2024, la Fondazione Migrantes stima che siano state messe in salvo 28.300 vite. Tuttavia, il Mediterraneo resta una rotta estremamente pericolosa: alla fine di settembre 2025 le vittime o i dispersi sono circa 1.300, con il tributo più alto registrato sul Mediterraneo centrale (885 persone).

La rotta atlantica verso le Canarie continua a presentare rischi ancora più elevati: “per rifugiati e migranti il rischio di perdere la vita o di rimanere dispersi sulla rotta del Mediterraneo centrale è oggi pari a 1 caso ogni 58 arrivi”, evidenzia il dossier.