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Il contesto della polemica
Recentemente, Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare antimafia, ha affrontato una questione delicata legata a una fotografia che la ritrae insieme a Luigi Ciavardini, condannato per la strage di Bologna. Durante un intervento alla Scuola di formazione politica Piersanti Mattarella, Colosimo ha espresso il suo rammarico per l’impatto che quell’immagine ha avuto su molte persone.
“Non posso che continuare a chiedere scusa, anche se preferisco la parola perdono”, ha dichiarato, sottolineando la sua intenzione di chiarire il contesto in cui è avvenuto l’incontro.
Un incontro non istituzionale
Colosimo ha spiegato di aver conosciuto Ciavardini in carcere, quando questi aveva già ottenuto permessi per uscire. “Non era un incontro istituzionale”, ha affermato, chiarendo che la foto non rappresentava una condivisione di idee o un tentativo di riabilitare l’immagine del terrorista. La presidente ha voluto mettere in evidenza che la sua intenzione era esclusivamente quella di promuovere la rieducazione dei detenuti, un tema che le sta particolarmente a cuore.
Riflessioni sugli Anni di piombo
Durante il suo intervento, Colosimo ha anche parlato degli Anni di piombo, un periodo segnato da violenza e terrore. Ha affermato che è fondamentale affrontare il passato senza cercare giustificazioni. “Quando c’è una sentenza, c’è una sentenza”, ha ribadito, sottolineando l’importanza di riconoscere i danni causati dal terrorismo. La deputata ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che, nel 2025, ci siano ancora tentativi di difendere l’indifendibile. “Il riconoscere alcuni fatti non ha nulla a che vedere con l’appartenenza”, ha concluso, evidenziando la necessità di una riflessione collettiva e onesta sul passato.