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Impatto degli attacchi ucraini sull'industria energetica russa

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Le esportazioni di petrolio russo stanno subendo un duro colpo a causa degli attacchi ucraini.

Negli ultimi mesi, la Russia ha visto un drastico calo delle sue esportazioni di petrolio, un fenomeno attribuibile ad una serie di attacchi drone da parte delle forze ucraine. Secondo un rapporto di Bloomberg, le esportazioni giornaliere medie hanno raggiunto un livello preoccupante di 1,88 milioni di barili nei primi dieci giorni di ottobre, il valore più basso registrato da almeno inizio 2022.

Conseguenze degli attacchi sulle raffinerie

Le offensive ucraine hanno colpito oltre 20 importanti raffinerie russe, contribuendo a mantenere la produzione di raffinazione sotto i 5 milioni di barili al giorno, un dato che non si vedeva dalla primavera del 2022. L’impatto di queste incursioni si somma anche ai lavori di manutenzione stagionale, che stanno ulteriormente comprimendo la capacità di raffinazione.

Misure governative e impatto interno

In risposta alla crisi, il governo russo ha imposto un divieto sulle esportazioni di benzina per affrontare le carenze interne causate dalla diminuzione della produzione di raffinazione. Questo divieto rappresenta una misura estrema per tentare di stabilizzare il mercato interno e garantire che le scorte di combustibile siano disponibili per i cittadini e le industrie locali.

Effetti sulle esportazioni di naphtha e altri prodotti

Un altro colpo significativo è arrivato con il danneggiamento del terminal di Ust-Luga durante un attacco a settembre, il quale gestisce circa il 60% delle esportazioni di naphtha della Russia. Questa situazione ha causato un crollo del 43% delle spedizioni di naphtha, portandole a soli 198.000 barili al giorno ad ottobre, il livello più basso da.

Variazioni nelle esportazioni di diesel e olio combustibile

Contrariamente al naphtha, le esportazioni di diesel e gasoil hanno visto un incremento del 13% rispetto al mese precedente, mentre le spedizioni di olio combustibile sono diminuite dell’8%. Questi dati indicano una complessità crescente nel mercato energetico russo, dove le forze ucraine continuano a influenzare significativamente le dinamiche di esportazione.

Prospettive future per l’industria petrolifera russa

Secondo un report dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), le aziende petrolifere russe dovranno affrontare le conseguenze di questi attacchi per quasi un anno. L’agenzia ha sottolineato che un terzo delle raffinerie ha subito danni dall’inizio di agosto e ha previsto che la produzione di raffinazione non tornerà ai livelli normali prima di. È importante notare che questa previsione non tiene conto di eventuali ulteriori danni che potrebbero derivare da attacchi futuri.

Il ruolo di Taiwan nel mercato del naphtha

Un ulteriore complica la situazione è il ruolo di Taiwan, uno dei maggiori acquirenti di naphtha russo, insieme all’India. Nel primo semestre di quest’anno, Taiwan ha aumentato le sue importazioni di naphtha russo di sei volte rispetto al 2022, acquistando 1,9 milioni di tonnellate per un valore di circa 1,3 miliardi di dollari. Tuttavia, il Ministro dell’economia di Taiwan ha recentemente dichiarato che le aziende locali interromperanno gli acquisti di naphtha russo se richiesto dall’Unione Europea, creando incertezze sul futuro delle esportazioni russe.