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La storia di Chiara Pennuti: un esempio di coraggio e resilienza

Chiara Pennuti simbolo di coraggio e resilienza

Un viaggio attraverso la malattia e la passione per la divulgazione scientifica

Una vita dedicata alla scienza e alla divulgazione

Chiara Pennuti, una giovane ingegnera aerospaziale di 27 anni, ha lasciato un segno indelebile nella vita di chi l’ha conosciuta. Originaria di Forlì, Chiara ha affrontato con determinazione una diagnosi devastante: un sarcoma sinoviale, una forma rara di tumore che colpisce i tessuti molli.

La sua storia, purtroppo, si è conclusa domenica, ma il suo spirito e la sua passione per la scienza e la divulgazione continueranno a ispirare molti.

Laureata in ingegneria aerospaziale, Chiara lavorava in Germania nel settore dei razzi spaziali ed era stata presidente di EuroAvia, una rete europea di studenti dell’aerospazio. La sua carriera promettente è stata interrotta dalla malattia, ma non si è lasciata abbattere. Anzi, ha scelto di raccontare la sua esperienza attraverso il podcast ‘Una Zebra in Corsia’, dove ha dato voce a medici, infermieri e pazienti, trasformando la sua sofferenza in un’opportunità di condivisione e supporto.

Un impegno per i diritti civili

Oltre alla sua attività di divulgazione, Chiara ha anche dedicato il suo tempo alla lotta per i diritti civili. Ha collaborato con l’associazione Luca Coscioni, sostenendo il diritto al suicidio medicalmente assistito, e con Minerva, un’organizzazione che promuove la divulgazione scientifica. La sua voce si è fatta sentire anche in ambiti delicati, portando avanti battaglie importanti per la dignità e il rispetto delle scelte individuali.

I genitori di Chiara la ricordano come una persona speciale, capace di illuminare anche i momenti più bui con il suo sorriso e il suo spirito ironico. Amava la montagna, il mare e l’avventura, ma soprattutto amava la partecipazione e il pensiero critico. Era in grado di costruire connessioni profonde e significative con le persone che la circondavano.

Un ultimo saluto e un’eredità duratura

Chiara stava lavorando alla seconda stagione del suo podcast, un progetto che rappresentava per lei un modo per trasformare la sofferenza in un’opportunità di aiuto per molti. La sua morte, avvenuta nella sua casa assistita dai familiari e dal servizio di cure domiciliari, ha lasciato un vuoto incolmabile. Domani, alle 15.30, si terrà l’ultimo saluto all’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, dove amici e familiari si riuniranno per ricordare la sua vita e il suo straordinario contributo alla comunità.