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Laurea annullata dopo anni, irregolarità e contestazioni: ecco cos'è accaduto

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Il caso di una laurea annullata dopo anni: documenti mancanti e contestazioni hanno stravolto un percorso accademico, lasciando aperti dubbi e incertezze sul futuro della giovane.

Nel 2013, una ragazza di Bari festeggiava la sua laurea in Medicina. Dopo il percorso universitario, l’ingresso nella scuola di specializzazione in Anestesia e Rianimazione all’Università di Foggia.

Dodici anni dopo, arriva lo shock: laurea annullata dopo anni per un errore mai chiarito

Poi il trasferimento a Bari, nel 2023. Tutto sembrava procedere.

Fino a quando non arriva quella richiesta. L’ateneo vuole chiarimenti su otto esami che la studentessa aveva sostenuto all’estero, durante l’Erasmus a Valladolid, in Spagna. Correva l’anno accademico 2008-2009.

Le chiedono documenti. Lei fornisce quello che ha. Ma non basta. E a dicembre, la doccia fredda: la laurea è nulla. Una laurea annullata dopo anni. Tutto cancellato? Come se quegli esami non fossero mai esistiti. Il motivo? Nessuna traccia ufficiale di quelle prove nei fascicoli dell’università. L’incubo prende forma.

Lei però non si arrende. Ricorre al TAR. E i giudici le danno ragione: l’università stessa aveva ammesso, in passato, di aver smarrito i documenti. Quindi non poteva essere colpa sua. Ma il lieto fine non arriva. L’ateneo fa appello. Il caso finisce al Consiglio di Stato. E qui la doccia è ancora più gelata: si scopre che, secondo i giudici, quegli esami non sarebbero mai stati sostenuti. Mai superati. Mai validati. Erano stati registrati per errore, probabilmente da un tutor. Tutor che, nel frattempo, non c’è più. È morto.

Una laurea annullata dopo anni e nessuna certezza: quando l’errore è irreversibile?

La sentenza è chiara. La laurea è illegittima. Una laurea annullata dopo anni. Dodici anni di percorso svaniti con poche righe in un’aula di tribunale. La ragazza si ritrova a dover ricominciare, con la possibilità – questa almeno – di recuperare gli esami mancanti per ottenere un nuovo titolo. Una toppa, forse. Ma il tempo perso? Le energie? L’identità costruita su quel titolo di studio?

Una storia che lascia l’amaro. E che apre interrogativi inquieti sul funzionamento della burocrazia accademica. È davvero possibile perdere tutto dopo così tanto tempo? E se fosse capitato a qualcun altro, a chiunque? La risposta, per ora, resta sospesa. Come quel libretto informatico. Come la carriera di chi ci ha creduto.